28 marzo 2024
Aggiornato 14:00
La scalata ad Antonveneta

Brancher invoca il «legittimo impedimento»

Il neoministro: «Il motivo? Deve organizzare il ministero. Ma ho chiesto tre mesi, potevo chiederne sei...»

ROMA - Aldo Brancher si difende dall'accusa di aver utilizzato la sua fresca nomina a ministro per invocare il legittimo impedimento nel processo Antonveneta nel quale figura come imputato. «In questo momento ho una serie di cose da fare», spiega conversando con i cronisti in Transatlantico dopo il voto della Camera sul decreto Bondi.

DISPONIBILE AD OTTOBRE - «Non ho nulla da rimproverarmi - aggiunge - tra l'altro devo organizzare il mio ministero. Sono solo, non ho neppure il capo di gabinetto». In ogni caso, il neoministro sottolinea che la legge gli consentirebbe di invocare l'impedimento con rinvii di sei mesi in sei mesi, «invece ho chiesto tre mesi, ho dato disponibilità per il 7 ottobre, non ricordo se è sabato o un altro giorno. Poi, io sarei disponibile anche il 15 agosto, ma i Tribunali sono chiusi...«

SABATO - Sabato prossimo in aula, davanti al giudice Anna Maria Gatto, si discuterà della questione del legittimo impedimento e non è escluso che il pm Eugenio Fusco sollevi l'eccezione di legittimità costituzionale e possa chiedere anche lo stralcio della posizione di Brancher (per il quale sono sospesi i termini di prescrizione) da quella della moglie. Il problema della separazione delle due posizioni sarà comunque uno dei nodi da affrontare anche se non dovesse essere eccepita l'illegittimità della legge. Il giudice dovrebbe decidere per il 5 luglio, giorno in cui è già stata fissata da tempo un'altra udienza. Brancher è imputato di appropriazione indebita e la moglie, Luana Maniezzo, di ricettazione.