3 ottobre 2025
Aggiornato 00:00
Caso Brancher

Libero: ennesimo errore che fa male a Berlusconi

Il Giornale attacca la Lega Nord: «Non può far finta di non sapere. Il Cavaliere ha le spalle larghe, ma tutto ha un limite, anche la decenza»

ROMA - «Se si è voluto difendere una persona ingiustamente perseguita lo si è fatto in maniera che dire maldestra è poco. Nominarlo in tutta fretta ministro di non si sa che, per consentirgli il giorno dopo di fra ricorso alla tutela degli impegni di governo, è un errore che l'intero centrodestra rischia di pagare caro e il presidente del Consiglio più di tutti». Maurizio Belpietro su Libero critica la scelta di nominare ministro Aldo Brancher indagato nel processo Antonveneta. Il rischio che Belpietro intravede è che «il provvedimento accettato per salvare il Cavaliere venga rimesso in discussione aggiungendo nuove polemiche a quelle che già stanno logorando la maggioranza sulle intercettazioni. In tutta franchezza si tratta di un autogol di cui non si sentiva il bisogno. A questo punto per Brancher il modo più semplice è presentarsi alla prossima udienza senza fare ricorso al legittimo impedimento».

E non è l'unico giornale a schierarsi per questa soluzione, anche il Messaggero, il Corriere della Sera, e il Sole24Ore suggeriscono le dimissioni: «Il passaggio più surreale del pasticciaccio brutto di Brancher-ministro è la precisazione degli avvocati sulle ragioni del legittimo impedimento - si legge sul quotidiano di Confindustria -. Quasi che il duro e inconsueto comunicato del Quirinale fosse banalizzabile alla logia leguleia di un processo di provincia. Il caso Brancher non è più nelle mani dei suoi avvocati e forse neppure di Brancher stesso, ma in quelle del presidente del Consiglio».

Il Giornale chiama invece in causa l'alleato del Carroccio: «Cari leghisti non fate i furbetti», è il titolo dell'editoriale del condirettore Alessandro Sallusti, che non crede all'irritazione manifestata da Umberto Bossi per la nomina di Brancher: «La Lega non può far finta di non saperne nulla, non sta in piedi a rigori di logica. Di più. Evidentemente qualcuno nelle alte sfere del Carroccio ha chiesto la nomina di Brancher a ministro, è stato accontentato, questo qualcuno abbia oggi il coraggio di prendersi la responsabilità di fronte al Quirinale, al governo e agli elettori, perchè è vero che il Cavaliere ha le spalle larghe, ma tutto ha un limite, anche la decenza».