29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Rimborsi elettorali

Di Pietro indagato per truffa a Roma

Il Leader dell'Idv, iscritto nel registro degli indagati dopo la denuncia presentata da Elio Veltri, porta le carte al Pm: «Idv regolare»

ROMA - Truffa. In base all'articolo 640 del codice penale. Per questo reato risulta iscritto sul registro degli indagati della Procura di Roma, il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Il fascicolo che lo vede coinvolto riguarda i rimborsi elettorali incassati dall'Idv. A motivare il passaggio istruttorio, compiuto dal pm Attilio Pisani e dal procuratore aggiunto Alberto Caperna, è stata una denuncia presentata nelle scorse settimane da Elio Veltri, candidato sei anni fa alle elezioni europee in una lista collegata a Di Pietro.

«FALSE AUTOCERTIFICAZIONI» - Secondo l'atto del giornalista e autore di saggi, l'associazione Italia dei valori si sarebbe sostituita nella gestione dei fondi elettorali al movimento politico. E l'operazione sarebbe stata messa in atto attraverso una serie di false autocertificazioni. A piazzale Clodio da una parte si ricorda che in passato fascicoli originati da denunce analoghe sono finiti in archivio e dall'altro si ricorda che nel dicembre dell'anno scorso Di Pietro ha sottoscritto davanti un notaio un atto per sancire che nulla di illecito è stato commesso e che associazione e movimento politico Italia dei Valori sono la medesima cosa.

DI PIETRO: «CI VUOLE PAZIENZA» - Antonio Di Pietro si recherà al più presto in Procura a Roma con le carte riguardanti in rimborsi elettorali di Idv per i quali è finito nel registro degli indagati, sottolineando come si tratti di un atto dovuto in conseguenza di un nuovo esposto nei suoi confronti per accuse «vecchie e già archiviate» sia in sede penale che in fase di controllo fiscale.
«E' sempre - commenta Di Pietro la notizia della nuova indagine a Roma - la solita storia trita e ritrita su cui già, più volte, si sono espresse le varie procure della Repubblica, archiviando il caso. Per cui la Procura della Repubblica di Roma non poteva non procedere, anche questa volta, a seguito del solito esposto. Porteremo, ancora una volta le carte ai magistrati per dimostrare che è tutto in regola. Come, per altro, hanno accertato ormai da tempo non solo plurime autorità giudiziarie, ma anche, da ultimo, l'Agenzia delle Entrate e gli organi di controllo amministrativi e contabili».
«Ci vuole pazienza. Ci sono persone - denuncia Di Pietro - che non si rassegnano alla propria sconfitta politica e continuano ad infangare gli altri».

GASPARRI: «VIOLA DI VERGOGNA» - «Di Pietro dice di avere i conti a posto e che finirà tutto in un’archiviazione. Vedremo che accadrà. E se il suo popolo, dopo questioni antiche di case e scatole di scarpe, non finirà viola ... di vergogna». Così si e’ espresso, ironicamente, il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri alla notizia dell’indagine aperta su Di Pietro per i rimborsi elettorali del suo partito.