20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Omicidio Meredith

L'assassino è mio fratello

Lo afferma un collaboratore di Giustizia: «Knox, Sollecito e Guede innocenti. Lui aveva chiavi e coltello»

PERUGIA - In un interrogatorio videoregistrato il 31 marzo scorso, Luciano Aviello, 41 anni, collaboratore di giustizia, ha raccontato agli avvocati di Amanda Knox la sua verità sull'omicidio di Meredith Kercher. Scagionando Rudy Guede (condannato a 16 anni), Raffaele Sollecito (condannato a 25) e Amanda Knox (a 26) e puntando il dito contro suo fratello Antonio Aviello. Sarebbe stato Antonio ad uccidere Mez in via Della Pergola la sera del 1° novembre 2007. Lo rivela il settimanale Oggi, in edicola da domani.

«A uccidere Meredith la sera dell'1 novembre 2007 è stato mio fratello. Amanda, Raffaele e Guede sono innocenti. Lo so perché è stato mio fratello a confessarmi l'omicidio e a consegnarmi il coltello ancora sporco di sangue e un mazzo di chiavi. Li ho nascosti sotto un muretto, dietro casa mia, coprendoli con terra, gesso e calce. Se il Tribunale di Perugia si deciderà ad ascoltarmi, sono in grado di far ritrovare l'arma del delitto e quelle chiavi».

Aviello, 41 anni, collaboratore di giustizia con un passato tumultuoso (17 anni di carcere alle spalle per reati di camorra, e altri ancora da scontare), ha scritto tre volte al presidente della Corte d'Assise di Perugia che non ha però mai accettato la sua testimonianza. I difensori di Amanda hanno quindi chiesto che Aviello venga ascoltato nel processo di secondo grado. Anche perché dalle sue rivelazioni, spiega Oggi, emerge un particolare inedito e di grande importanza: un mazzo di chiavi. Nessuno ne aveva mai parlato. Ma le chiavi di casa in uso a Meredith non sono mai state ritrovate.

Per entrare e uscire dalla casa, le chiavi erano necessarie: la serratura a scatto era difettosa, per aprire o chiudere era sempre necessario un giro di chiavi. Se gli assassini non fossero Amanda e Raffaele, come sostiene Aviello, chi penetrò nella casa di via della Pergola quella sera fu costretto a impossessarsi delle chiavi della vittima per scappare. Altrimenti sarebbe rimasto chiuso dentro. È il mazzo di Meredith quello che Aviello dice di aver nascosto sotto un muretto? Lo accerteranno forse i giudici, in autunno, nel processo d'Appello.