Alfano: il segreto di stato circoscritto ai servizi
Nota dell Ministro della Giustizia: «L'emendamento riduce la portata del testo alla Camera»
ROMA - L' emendamento sul segreto di Stato presentato dal governo circoscrive l'opponibilità del segreto all'attività dei servizi, e non allarga, anzi, «circoscrive, riducendone la portata, il testo già approvato dalla Camera». Lo afferma una nota diffusa dal ministero della Giustizia.
LA NOTA - «L'emendamento proposto alle comunicazioni dei servizi specifica che il segreto di Stato è opponibile nei soli casi in cui siano state intercettate comunicazioni di servizio degli appartenenti al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza o ai servizi di informazione per la sicurezza ovvero comunicazioni che contengano notizie relative all'assetto o all'attività funzionale del Dipartimento e dei servizi o che a tali attività siano direttamente riconducibili», spiega la nota diffusa dal ministero guidato da Angelino Alfano.
«L'opponibilità del segreto - si legge - è, così, circoscritta all'attività funzionale dei servizi e non può esser fatta valere al di fuori di questo ristretto ambito. Ciò è in linea con quanto chiesto dal senatore Casson e da altri senatori con la questione pregiudiziale presentata al Senato e con i principi generali in materia di segreto di Stato affermati dalla Corte costituzionale nella sentenza n. 106/2009, sul caso 'Abu Omar'».
«E' proprio dall'esigenza di conformarsi alla decisione della Corte - conclude la nota - che nasce questo emendamento che - lungi dall'allargare - circoscrive, riducendone la portata, il testo già approvato dalla Camera», conclude il comunicato.
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