28 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Ma l'azienda avverte: «Di Bella resta»

L'Azienda reintegri Ruffini a direttore di Raitre

Il tribunale di Roma accoglie la richiesta dell'ex direttore. Ma Viale Mazzini ha già annunciato ricorso

ROMA - Il giudice del lavoro di Roma Eliana Paci (terza sezione del tribunale civile), con provvedimento di urgenza «fa ordine alla Rai di adibire il ricorrente», Paolo Ruffini, «all'attività lavorativa come dirigente editoriale direttore di Raitre con adibizione alle mansioni svolte prima del 25/11/2009», giorno in cui il Cda Rai adottò la delibera di nomina alla direzione di Raitre di Antonio Di Bella, «sino all'assegnazione di mansioni equivalenti». E' quanto si legge nell'ordinanza con cui è stato accolto il ricorso dell'ex direttore di Raitre.

L'ORDINANZA - La delibera di sostituzione, si legge nell'ordinanza, «non appare dettata da reali esigenze di riorganizzazione imprenditoriale, presentando invece un chiaro connotato di motivazione discriminatoria e quindi, in quanto tale, illecita ai sensi dell'articolo 15 legge 300/1970». Questo tenuto conto del «collegamento» tra le molte frasi della maggioranza e del Governo sulla «faziosità» dei programmi di Rai tre e la sostituzione di Ruffini. «Conferma di tale stretto collegamento - si legge - proviene dal tenore delle dichiarazioni rilasciate dal direttore generale della Rai il 23/09/2009 alla Commissione di Vigilanza sull'attività della Rai nel corso della quale egli ha espresso un aperto disappunto sul fatto che reti del servizio pubblico e quindi pagate dai cittadini fanno - diversamente a suo dire da tutti gli altri Paesi del mondo trasmissioni «politicamente contro» (il Governo). E se è vero che il Direttore generale non delibera ma ha potere di nomina, tenuto conto delle reiterate e varie dichiarazioni espresse da esponenti del governo, come detto mai smentite, e dalla vicinanza temporale della delibera di novembre - seguita alle dichiarazioni del Direttore generale - può sicuramente affermarsi, sulla base di un giudizio di verosimiglianza, in sussistenza di indizi gravi, precisi e concordanti circa un obiettivo di collegamento tra la sostituzione del ricorrente e l'aperta critica al contenuto di alcuni programmi voluti e potenziati dal medesimo».

L'AZIENDA - La delibera del consiglio di amministrazione della Rai di nomina di Antonio Di Bella a direttore di Raitre resta valida, pertanto lo stesso Di Bella «continua a svolgere il proprio mandato», fa sapere Viale Mazzini attraverso un comunicato. La Rai ha già annunciato «immediato ricorso» al giudice di grado superiore sottolineando ancora che l'ordinanza su Ruffini «non caduca» la delibera del Cda relativa a Di Bella. Distante dalla presa di posizione dell'azienda qualla del presidente della rai Paolo Garimberti. «Le decisioni della magistratura - ha detto - vanno sempre e comunque rispettate così come pacta sunt servanda».