18 agosto 2025
Aggiornato 21:30
Ddl intercettazioni

Alfano: molte cose temute non sono vere

Il Guardasigilli si rivolge agli Usa e alle opposizioni: «Occorre ripristinare la verità»

ROMA - «Troppe cose tra quelle che vengono annunciate, dette o temute, non corrispondono al testo del Ddl in esame al Senato. Ecco perché occorre ripristinare la verità sugli effettivi contenuti del ddl». Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, replica con una dettagliata nota sui contenuti del ddl governativo sulle intercettazioni alle preoccupazioni espresse dall'amministrazione Usa e alla trincea contro il provvedimento di opposizioni, giornalisti, magistratura, editori e movimenti.

«I seguenti punti - sottolinea il Guardasigilli - costituiscono i pilastri di un ddl che ha il merito di avere armonizzato tre articoli contenuti nella Costituzione Italiana, perché siano finalmente letti ed interpretati in una visione d'insieme: art. 15: La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'Autorità Giudiziaria, con le garanzie stabilite dalla legge; art. 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. art 112: Il Pubblico Ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale».

«A differenza - prosegue Alfano - dell'art. 21 e dell'art.112, giustamente difesi dagli appartenenti alle categorie interessate, l'art.15 viene garantito, oggi, da questo Governo, non perché prevalga sugli altri due, ma perché si armonizzi con essi. Il ddl intercettazioni, in quest'ottica, restituisce pari dignità al diritto alla riservatezza, al diritto di cronaca ed al diritto-dovere di indagine».