Alfano: nessuna restrizione su mafia-terrorismo
Lo assicura il Ministro della Giustizia: «L'impianto normativo è rimasto inalterato»
ROMA - Nel ddl sulle intercettazioni, in esame al Senato, non ci sono «restrizioni» o «limitazioni» rispetto alla normativa attuale per l'utilizzo di questo strumento nei casi di mafia e terrorismo. Lo assicura il ministro della Giustizia Angelino Alfano in una nota con la quale intende fare chiarezza e «ripristinare la verità». Nel giorno in cui il sottosegretario al Dipartimento penale statunitense, Lanny A. Breuer si augura che le nuove regole non compromettano «l'ottimo lavoro dei magistrati italiani» il Guardasigilli fa sentire la sua voce.
Alfano premette in una nota che «per reati di mafia e terrorismo tutto l'impianto normativo è inalterato. Non è stata prevista alcuna restrizione». «Nessuna modifica rispetto alle intercettazioni per la ricerca dei latitanti - continua Alfano -. Per reati di mafia e terrorismo sarà possibile continuare ad utilizzare le intercettazioni, telefoniche visive ed ambientali, in ogni luogo sia pubblico che privato. Sarà possibile utilizzare i risultati delle intercettazioni in procedimenti per mafia e terrorismo, anche se realizzati per procedimenti diversi». «Nell'ambito dei reati ambientali - conclude Alfano -, nel caso in cui vi sia una connessione con reati di mafia, non vi sarà alcun tipo di limitazione temporale alle intercettazioni».
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