20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Inchiesta G8

Bertolaso: alla Maddalena lavori per 400 milioni

Il capo della Protezione Civile: «Abbiamo fatto sempre i controlli per contenere i costi»

ROMA - Alla fine i costi per i lavori del G8 mancato alla Maddalena si aggirano sui «410-415 milioni di euro, tutto compreso», ha spiegato il capo della protezione civile Guido Bertolaso in conferenza stampa a Roma, dove, con documenti alla mano, grafici, fatture, leggi e intercettazioni comprese «note ma mai pubblicate», ha ricostruito la vicenda degli appalti per il G8 alla Maddalena, poi trasferito dalla Maddalena all'Aquila.

«I controlli li abbiamo fatti tutti, ma terminare lavori di quel tipo in 10 mesi significa inevitabilmente raddoppiare le spese: non l'ho deciso io, fu Prodi che, giustamente, volle che il vertice si svolgesse là, per valorizzare un'area tra le più belle al mondo, e Berlusconi poi mi disse 'dobbiamo fare per forza entro il 9 luglio'». La cifra pattuita per i lavori, il preventivo di Anemone era di 300 milioni, ha spiegato Bertolaso, poi i costi lievitarono a 600 milioni. E mentre Anemone cercava di far passare il nuovo conto, Bertolaso invece - spiega lui stesso - cercava di ridurre i costi: «Ho chiesto anche un incontro col governo per la verifica dei progetti e la congruità dei costi». E - prosegue - quando l'ingegnere Calvi diventa soggetto attuatore unico e responsabile delle spese, i costi sono stati ridotti a 380 milioni. «Con il lavoro dell'ingegnere Calvi supportato da me, siamo ritornati al costo di 380 milioni di euro, compatibili con gli interventi e il tempo stretto previsto, dieci mesi», ha sottolineato il capo della Protezione civile.

Allo stato attuale alla Maddalena «sono da terminare le opere di bonifica della parte marina dall'amianto - ha spiegato Bertolaso - una volta finita la Louis Vuitton Cup faremo anche quella», ma «alla fine il costo sarà tra i 410-415 milioni tutto compreso». «L'unico timore - ha proseguito - era che qualcuno riuscisse a ottenere quello che non aveva ottenuto attraverso l'arbitrato», cosa resa impossibile grazie alla norma sul dl sulla trasformazione della protezione civile in spa che prevede l'annullamento degli arbitrati: «Sono stato io a volere che nel disegno di legge strumentalmente presentato come quello della privatizzazione della protezione civile venisse inserita esplicitamente l'abolizione delle clausole di compromissione dai contratti. Il comma fu abolito in commissione con un emendamento bipartisan, ma sono stato io a chiedere e ottenere che fosse reintrodotto in aula. E' agli atti del Senato. Sono fatti concreti - ha concluso - abbiamo fatto sempre i controlli, e i fatti dimostrano che non abbiamo mai mollato l'attenzione per contenere i costi. Obiettivo che direi raggiunto». Ovvero - ha detto Bertolaso in un altro passaggio della conferenza - «diciamo che qualcuno ci ha provato, ma non ci sono riusciti».