19 agosto 2025
Aggiornato 01:00
Abrogazione della legge Ronchi

Depositati i referendum contro la privatizzazione dell'acqua

La raccolta delle firme inizierà simbolicamente il 25 Aprile

ROMA - Sono stati depositati stamattina presso la Corte di Cassazione di Roma i quesiti per i tre referendum che chiedono l'abrogazione della legge Ronchi approvata dall'attuale governo e delle norme approvate da altri governi in passato, di diverso orientamento politico, che hanno aperto le porte della gestione dell'acqua ai privati.

La raccolta delle 500 mila firme necessarie per l'ammissione dei referendum inizierà nel fine settimana del 24-25 aprile, una data simbolo per quella che il Forum dei Movimenti per l'Acqua intende come la «Liberazione dell'acqua dalle logiche di profitto».

«Se il governo crede di aver chiuso la partita dovrà ricredersi, - ha detto Marco Bersani dei Forum Movimenti per l'Acqua durante l'affollata conferenza stampa - la coalizione che appoggia i referendum è la più ampia aggregazione di movimenti, associazioni laiche e cattoliche, forze politiche e sindacali che si sia mai riunita intorno a un tema simile. Queste forze ci porteranno a raccogliere le firme, approvare i referendum e votare tre sì per l'acqua pubblica».

Presenti alla iniziativa anche Padre Alex Zanotelli e tre dei costituzionalisti che hanno redatto i quesiti referendari: Stefano Rodotà, Gianni Ferrara e Alberto Lucarelli. Secondo Alex Zanotelli chi pagherebbe di più dalla privatizzazione dell'acqua sarebbero i poveri «la nostra vittoria servirà non solo nel panorama italiano ma darà anche una scossa all'Unione Europea. Se Parigi ha ripubblicizzato l'acqua, se nelle Costituzioni di Bolivia e Uruguay l'acqua è definito bene comune non mercificabile, possiamo farcela anche noi».