Cacciari: senza i soliti idioti vincevamo anche in Piemonte
L'ex sindaco a Repubblica: «A Venezia la sinistra radicale si è mossa bene»
VENEZIA - «Sarebbe stato un grande dolore lasciare Venezia in mano alla peggiore Lega del Veneto». Massimo Cacciari lascia «sollevato» la poltrona di sindaco nella città lagunare dopo la vittoria del «suo» candidato Giorgio Orsoni sul ministro Renato Brunetta. La vittoria, spiega Cacciari in un'intervista a Repubblica, «è frutto del voto di una città matura e consapevole, che non ha dato retta alle chiacchiere e alle promesse mirabolanti». Certo, riflette il filosofo, «l'ondata leghista era prevista e sarebbe bastato vincere in Piemonte per cambiare il quadro. E se non ci fossero stati i soliti idioti avremmo vinto».
«A Venezia invece per la prima volta - avverte Cacciari - la sinistra radicale si è mossa intelligentemente, senza polemiche, mirando al risultato. Avrebbero dovuto fare così anche con il governo Prodi». Inoltre, per la vittoria a Venezia sono stati determinanti i cattolici e non solo per l'apertura all'Udc ma anche perchè, conclude Cacciari, «c'è un'area liberale, democratica, cristiana con la quale dobbiamo dialogare».
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