3 maggio 2024
Aggiornato 03:30
Vigilia del voto agitata

Lettere di minaccia, in campo Schifani-Fini

«Respingere chi turba democrazia». Maroni: «Stroncare terrorismo»

ROMA - Due lettere intimidatorie, una contenente esplosivo indirizzata alla sede della Lega Nord milanese, l'altra con un bossolo per il premier Silvio Berlusconi. Ma anche minacce via posta per il governatore della Puglia Nichi Vendola. Missive che agitano la vigilia del voto, nel sabato pre-Regionali dedicato al silenzio elettorale. E che scatenano la polemica politica. Sotto attacco finisce il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, colpevole secondo alcuni esponenti del centrodestra di essere la «punta di diamante» di un «network dell'odio».

Intanto, mentre il Guardasigilli Angelino Alfano parla di un «clima avvelenato» e di «profonda inquietudine», il ministro dell'Interno Roberto Maroni stigmatizza «atti di terrorismo politico» che promette di «stroncare».

In campo scendono anche i presidenti delle Camere. Si tratta di «azioni che puntano a creare un clima di odio e di intolleranza alla vigilia di un importante appuntamento elettorale per il Paese», avverte il presidente della Camera Gianfranco Fini, augurandosi che «tutte le forze politiche respingano con forza e intransigenza ogni tentativo volto a turbare la vita democratica e la dialettica politica». Parole alle quali seguono quelle del presidente del Senato, Renato Schifani: «Atti di questo tipo sono inaccettabili e vanno respinti con assoluta fermezza. Auspico il ritorno ad un clima costruttivo tra le varie coalizioni, a partire dalla condanna unanime di questi inquietanti episodi di violenza avvenuti alla vigilia di un appuntamento elettorale».