20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Sentenza della Cassazione

«Italiano di m....» è reato ma non è frase razzista

Chi lo dice risponde di ingiuria ma senza l'aggravante dei motivi razziali

ROMA - Risponde di ingiuria chi dice «italiano di merda», ma senza l'aggravante dei motivi razziali. Lo ha stabilito la corte di Cassazione che, con la sentenza numero 11590 di ieri, ha respinto il ricorso della procura di Trieste che aveva chiesto l'aggravante dei motivi razziali nei confronti di uno straniero che aveva detto durante una lite «italiano di merda».

LA SENTENZA - Insomma, secondo la quinta sezione penale «il termine italiano, accoppiato alla parola ingiuriosa, può essere letto come individualizzazione di una persona singola (per fatti relativi ad una situazione eminentemente personale e familiare), nei cui confronti si ha disistima, piuttosto che come riferimento - spiega il sito Cassazione.net - ad una identità etnica in quanto facente parte di una comunità nazionale, quella italiana, che proprio nel nostro paese non può essere correlata ad una situazione di inferiorità o suscettibile di essere discriminata».