24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Caos liste

Pdl Roma, domani il verdetto della Consulta su salvaliste

Oggi il Tar decide sull'ammissione della lista

ROMA - E' attesa nel tardo pomeriggio la nuova decisione del Tar sull'ammissione della lista per la Provincia di Roma del Pdl alle prossime elezioni regionali. Qualunque sia la scelta, è probabile che il provvedimento sarà impugnato di fronte al Consiglio di Stato, che potrebbe convocare una nuova udienza urgente la settimana prossima. Se il Tar respingerà di nuovo la lista, infatti, il Pdl farà ricorso. Ma se la riammetterà sarà con tutta probabilità il Pd a rivolgersi a Palazzo Spada.

Intanto, per domani è prevista una nuova tappa della vicenda giudiziaria, fatta di ricorsi a ogni livello, della lista provinciale del Pdl. La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi sui ricorsi contro il decreto salva-liste. Uno è stato depositato dalla Regione Lazio e l'altro dalla Regione Piemonte. I ricorsi contestano la legittimità costituzionale del decreto sulla base del fatto che la materia elettorale è competenza delle Regioni.

La decisione attesa oggi al Tar riguarda invece il provvedimento della Corte d'Appello di venerdì scorso, con il quale è stata respinta la lista presentata il lunedì precedente, proprio grazie al decreto salva-liste. La nuova mossa del centrodestra è la diretta conseguenza dell'ordinanza di sabato scorso del Consiglio di Stato. Se, infatti, Palazzo Spada avesse respinto il ricorso del Pdl entrando nel merito, avrebbe chiuso ogni strada all'ammissione della lista. Invece ha giudicato il ricorso improcedibile, di fatto lasciando un nuovo spazio di manovra al Pdl.

Sono due, infatti, i percorsi giuridici lungo i quali si è mosso il Pdl per ottenere l'ammissione di questa lista. Il primo è quello iniziato il 27 febbraio, con la mancata ammissione a causa del ritardo dei delegati. Il Pdl ha fatto ricorso prima alla Corte d'appello di Roma, poi al Tar del Lazio e infine al Consiglio di Stato, chiedendo che la documentazione che l'ufficio elettorale del Tribunale non aveva voluto acquisire fosse accettata. Il secondo è iniziato lunedì 8 marzo, con il deposito della lista presso il Tribunale grazie al decreto salvaliste approvato dal Consiglio dei ministri nella tarda serata di venerdì 5. La lista, nonostante la nuova documentazione, è stata respinta prima dal Tribunale e poi, venerdì scorso dalla Corte d'appello, con la motivazione che proprio il decreto salvaliste stabilisce che la riapertura dei termini è possibile solo dimostrando che la documentazione in quel fatidico 27 febbraio fosse completa. Dimostrazione che sinora il Pdl, pur citando la testimonianza di un carabiniere, non è riuscito a produrre. Su quest'ultimo provvedimento oggi si pronuncia il Tar.

È probabile che i giudici amministrativi della sezione seconda bis, presieduta da Eduardo Pugliese, daranno di nuovo torto al Pdl, in coerenza con la decisione di una settimana fa, che aveva avallato l'analogo provvedimento della Corte d'Appello nell'ambito del primo percorso giuridico. Ma, ed è su questo che punta il partito, è possibile che il Consiglio di Stato gli dia invece ragione, dal momento che di fatto ancora non si è espresso. Una decisione che potrebbe arrivare anche nell'ultima settimana di marzo, a pochissimi giorni dal voto. E che dipenderà anche dalla pronuncia della Corte costituzionale di domani sul decreto salva-liste. Pronuncia che, comunque, sarà di carattere cautelare e provvisorio, dal momento che il giudizio definitivo arriverà molto probabilmente solo dopo il voto.