28 agosto 2025
Aggiornato 07:00

Appalti: Matteoli risponde a interrogazione deputati PD

«Il Ministero non ha alcuna competenza in merito ai finanziamenti assegnati o gestiti dalla Protezione Civile»

ROMA - «Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non ha alcuna competenza in merito ai finanziamenti assegnati o gestiti dalla Protezione Civile e, pertanto, non deve fornire alcun chiarimento al riguardo. In relazione poi alla disciplina degli appalti, essa prevede anche il ricorso ai commissari, ma come evento eccezionale rispetto alla regola e ove ne ricorrano le condizioni.

Di solito la loro nomina è funzionale al superamento di difficoltà o intoppi procedurali nella realizzazione e completamento delle opere pubbliche. La procedura per l’assegnazione degli appalti, che non vengono mai indetti dal Dicastero, di norma, è pertanto quella ordinaria. I commissari nominati nel corso della presente legislatura, limitati nel numero - appena dieci - hanno poteri delimitati e la loro attività è di sostanziale supporto alle stazioni appaltanti». Lo dichiara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti anticipando una parte dei contenuti della risposta più articolata che sarà fornita all’interrogazione parlamentare presentata da alcuni deputati del Pd, prima firmataria on. Raffaella Mariani.

«Relativamente alle ultime vicende giudiziarie - aggiunge il ministro - ho piena fiducia nell’operato della magistratura e faccio osservare che i funzionari pubblici coinvolti sono stati, come prevede la legge, sospesi dagli incarichi ricoperti che vengono ora svolti da altri funzionari. Intendo proseguire quindi sulla strada intrapresa al momento del mio insediamento e ricordo che il dicastero presenta ogni anno, in occasione dell’approvazione del Dpef, il dettaglio di tutti gli interventi relazionando alle Commissioni parlamentari sullo stato di avanzamento di ogni singola opera. Inoltre, esiste una banca dati trasparente delle opere inserite nella Legge Obiettivo che viene aggiornata ogni bimestre. Ricordo infine - conclude Matteoli – che un apposito gruppo di funzionari del Dicastero è sistematicamente in contatto con la DIA (Direzione investigativa antimafia) per monitorare in modo scrupoloso gli interventi in corso d’opera».