23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Alle 15 manifestazione a piazza Navona

Continua la protesta, in piazza il popolo Viola e IdV

Cei: «Scorretto cambiare regole con il gioco in corso». Di Pietro: «Critiche ipocrite»

ROMA - Continua la protesta contro il decreto salva-liste approvato venerdì scorso dal Cdm per rimediare all'esclusione della lista del Pdl nel Lazio e del listino di Roberto Formigoni in Lombardia. In attesa della manifestazione convocata dal Pd e da tutto il centrosinistra per sabato prossimo 13 marzo, oggi alle 15 l'appuntamento lo ha dato il Popolo Viola a piazza Navona a Roma e contestualmente in tante altre città: Napoli, Firenze, Ferrara, Campobasso, Arezzo, Sassari, Reggio Calabria, Bari, Messina, Pistoia, Pescara.

Accanto al Popolo Viola, che trasmetterà tutta la manifestazione di Roma in diretta streaming dal sito, oggi ci sarà l'Italia dei Valori «per testimoniare - spiega il senatore Stefano Pedica - il suo dissenso rispetto ad una legge che distingue i partiti di serie A da quelli di serie B, i partiti che possono permettersi di violare le regole e presentare in ritardo le loro credenziali da quelli che invece vengono esclusi dalla competizione perchè non hanno la medesima forza elettorale del Pdl, e non siedono ad un governo che pensa solo a risolvere i propri problemi invece che quelli del Paese». A piazza Navona anche il movimento giovanile del partito di Di Pietro: «Siamo preoccupati - dice Marcello Ribera coordinatore Giovani Idv Lazio - da questo clima di intolleranza e non rispetto delle regole e siamo delusi dalla precipitosa firma del capo dello Stato».

Protestano anche i Socialisti contro il decreto che «degrada la forza della legge e viola ogni principio di uguaglianza e imparzialità», come sottolinea il segretario nazionale del partito, Riccardo Nencini, in un messaggio ai socialisti di Firenze, che oggi sono «mobilitati contro il decreto 'salvaliste' e in difesa della democrazia e della Costituzione».

DI PIETRO: «CRITICHE IPOCRITE» - Dopo aver ipotizzato l'impeachment del capo dello Stato, Antonio Di Pietro attacca chi lo critica su questo punto: «Ho letto i giornali - afferma - e ho assistito all'ipocrisia e alla pavidità tipiche di una certa cultura di questo Paese». «Tutti - aggiunge - hanno detto che questo provvedimento (il decreto salva-liste, ndr) è assurdo, abnorme, costituzionalmente senza senso, e ha ridotto la credibilità della funzione governativa e di quella di controllo».

BERLUSCONI: «DA SINISTRA SOLO INSULTI E» - Domenica mattina è tornato a parlare dopo l'approvazione del contestato decreto anche Silvio Berlusconi, intervenendo con una telefonata ad un appuntamento elettorale in Campania del candidato del Pdl, Stefano Caldoro. Il presidente del Consiglio ha osservato che «anche questa volta siamo di fronte a una scelta di campo tra il Pdl, che è al governo, che sa lavorare e il Pd che sa solo insultare e criticare. Noi risolviamo l'emergenze e la sinistra sa solo dire di no».