Centrosinistra in piazza il 13. Pdl: «Sono impazziti»
Già da oggi mobilitazioni ovunque. Pd: «Ostruzionismo in Parlamento»
ROMA - Il centrosinistra torna in piazza unito sabato prossimo, 13 marzo, per protestare contro il decreto salva-liste approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri per rimediare all'esclusione dalle Regionali della lista del Pdl in provincia di Roma e del listino di Roberto Formigoni: l'idea ha preso forma dopo una serie di contatti tra il segretario dei democratici Pierluigi Bersani, il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, la candidata alla guida del Lazio, Emma Bonino, Nichi Vendola e altri responsabili del centrosinistra.
Le mobilitazioni contro quello che viene definito dal Pd «un vero e proprio condono, un provvedimento che serve solo a occultare gli errori e le divisioni, a sanare il vero e proprio pasticcio combinato da una destra che pensa di vincere calpestando le regole» sono iniziate già oggi pomeriggio con manifestazioni a Milano e a Roma, dove sono scesi in piazza anche Massimo D'Alema e Dario Franceschini. Proseguiranno domani sempre nella Capitale, con una manifestazione del Popolo Viola convocata per le 15 a piazza Navona. Ma anche a Firenze dove il segretario regionale del Pd Andrea Manciulli ha invitato il partito a organizzare sul territorio iniziative unitarie. L'evento clou della protesta che vedrà insieme Pd, Idv, Sinistra Ecologia e Libertà, il Partito socialista e il Popolo Viola, sarà la manifestazione di sabato prossimo a Roma.
Ma non c'è solo la piazza. Spiega Bersani: il Pd comincia «da oggi una mobilitazione fino a sabato anche nelle sedi giurisdizionali. I Tar sono ancora aperti ma lavoreremo fino ad arrivare, mi auguro, alla Corte costituzionale». E poi c'è il Parlamento: in una lettera ai presidenti delle Camere, i capigruppo Dario Franceschini e Anna Finocchiaro fanno sapere che l'approvazione del decreto salva-liste, «un gravissimo precedente nella storia repubblicana», avrà anche «conseguenze sull'atteggiamento parlamentare» dei democratici. La parola d'ordine è ostruzionismo, a partire da lunedì alla Camera. «Prendiamo atto che il Pd e i Radicali stanno impazzendo - è il commento del presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto - perché non gli è riuscito il colpo grosso di vincere le elezioni nell'unico modo per loro possibile: quello di evitare che gli avversari possano presentare le loro liste».
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