18 aprile 2024
Aggiornato 23:30
Polemiche sul decreto «salvaliste»

Napolitano: l'unica soluzione politica era il decreto

«Nessuno ne ha suggerito altre. Non ci sono vizi di incostituzionalità»

ROMA - Il decreto legge salva-liste era l'unica soluzione politica possibile per rimediare al caos liste visti i tempi stretti. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera a due cittadini pubblicata sul sito del Quirinale, motiva così la decisione di dare il via libera al decreto del governo che, rileva, «non ha presentato evidenti vizi di incostituzionalità».

«Il punto che mi preme sottolineare», scrive Napolitano, è che la «'soluzione politica', ovvero l'intesa tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con la piena partecipazione dei principali contendenti. E i tempi si erano a tal punto ristretti, dopo i già intervenuti pronunciamenti delle Corti di appello di Roma e Milano, che quel provvedimento non poteva che essere un decreto legge».

«Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera - spiega Napolitano - il testo successivamente elaborato dal Ministero dell'interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità. Né si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione, comunque inevitabilmente legislativa, potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi di quella natura».