5 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Politica & Riforme

Berlusconi: bisogna remare tutti nella stessa direzione

L'appello alle riforme del Premier dalle pagine di Libero. Sacconi: «Non ci rinunceremo se non saranno condivise»

ROMA - Nel 2010 sarà possibile realizzare le necessarie riforme per uscire dalla crisi economica se tutti, «specie coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni politiche, economiche e della comunicazione», remeranno «nella stessa direzione»: è l'auspicio espresso da Silvio Berlusconi.

«Non ho la pretesa che tutti siano d'accordo con le soluzioni che proponiamo», scrive il Presidente del Consiglio in un passaggio del libro «L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio», anticipato oggi dal quotidiano Libero: «Ma un conto è discutere democraticamente e civilmente nel merito delle proposte di soluzioni dei problemi, ben altra cosa è attaccare violentemente ogni proposta solo per voler distruggere chi le propone. Il 2010 può essere l'anno nel quale uscire dalla crisi: le riforme servono a dare una spinta in questa direzione ma serve che tutti, specie coloro che hanno responsabilità nelle istituzioni politiche, economiche e della comunicazione, remino nella stessa direzione, per il bene del paese».
Il volume anticipato da Libero raccoglie i messaggi di solidarietà al premier dopo l'aggressione a piazza Duomo a Milano e contiene alcuni brani dello stesso Berlusconi.

SACCONI: «LE FAREMO COMUNQUE» - Le riforme «è auspicio farle condivise, ma se non ci si riesce ciò non vuol dire rinunciare», secondo Maurizio Sacconi. Intervistato dal Corriere della sera, il ministro del Welfare boccia la proposta di riforma lanciata ieri sulle colonne dello stesso quotidiano da Massimo D'Alema (Pd). «Afferma una cosa e poi la nega subito dopo. Sostiene la necessità di riforme condivise poi nega la legittimità dell'interlocutore. Piccole battute tattiche. Non ci sono visione né proposte. Vedo, insomma, che qualcuno pensa invece a far saltare o inquinare i pozzi», dice Sacconi, che, in riferimento alle aperture di D'Alema a Fini e Pisanu, commenta: «Non fa certo un servizio a loro vantaggio».
Quanto alle idee di Fini, spesso in controtendenza rispetto alla mainstream del Pdl, Sacconi commenta: «Sarà giusto discuterle negli organi di partito e votare in modo da stabilire quali sono maggioritarie e quali minoritarie».

D'ALEMA - Lo «spettacolo di una classe dirigente alla ricerca di un facile arricchimento mentre c'è gente che perde il lavoro» configurano, per Massimo D'Alema (Pd), «un quadro estremamente preoccupante. Ed è per questo - aggiunge l'ex premier in un'intervista al Corriere della sera - che si impone la ripresa di un'azione riformatrice».
In particolare, «sono anni che si dice che bisogna uscire dal bicameralismo, ridurre il numero dei parlamentari e io aggiungo che sarebbe bene ridurre anche i membri dei Consigli regionali, comunali, ecc», afferma D'Alema, che chiede una «forte iniziativa» e guarda alcune «personalità della destra».