Alfano «blinda» il ddl intercettazioni
Opposizione critica. Il Pd: «Non lo voteremo mai»
ROMA - Testo «blindato», perché l'obiettivo è quello di fare presto. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, rilancia la necessità di accelerare sul ddl che stabilisce un giro di vite per le intercettazioni e che era rimasto a lungo in stand by al Senato. Non solo. Perché di fatto il Guardasigilli chiude alle modifiche. «Andremo avanti - dice in un'intervista - con il testo approvato alla Camera che rappresenta un punto di equilibrio tra esigenze delle indagini, diritto alla riservatezza, di cronaca e tutela delle intercettazioni per i reati di mafia».
CRITICA L'OPPPOSIZIONE - Su quel testo, sul quale all'epoca era trapelata una certa preoccupazione da parte del Quirinale, si scatenano le critiche dell'opposizione. Il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, assicura che quel provvedimento, così come è formulato, i democratici non lo voteranno mai. Un altolà arriva anche dall'Italia dei Valori. «Le intercettazioni - dice il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi - sono un fondamentale strumento di lavoro nella lotta alla corruzione. Se, come dice il ministro Alfano, Berlusconi questa volta fa sul serio, non prenda in giro gli italiani annunciando mirabolanti ddl anticorruzione, che non vedranno mai la luce del sole, e faccia marcia indietro sulle intercettazioni». E il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, insiste: - «Va immediatamente bloccato il ddl sulle intercettazioni che rappresenterebbe un 'tana liberi tutti' per criminali, corrotti e corruttori».
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