24 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Inchieste sul G8

Bertolaso scrive ai suoi: per me un patibolo che non merito

Il capo della Protezione Civile: «Sono sotto attacco mediatico. Giustizia sommaria, mi sento un alluvionato»»

ROMA - Il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, torna a difendersi, in una lettera aperta inviata «alle donne e agli uomini della protezione civile sulle vicende giudiziarie e mediatiche dell'ultima settimana»: è «un patibolo che non ho scelto né meritato», scrive, ribadendo che si è trattato di «un attacco» mediatico «squallido e forsennato».

PSEUDOCERTEZZE - Una lunga lettera, pubblicata anche sul sito della protezione civile, dove Bertolaso parla non solo dell'inchiesta della magistratura sugli appalti del G8 - e su questo «nulla da eccepire a che la magistratura indaghi su tutti e chiunque», dice, sottolineando che sta raccogliendo «i tanti elementi che possono dimostrare la mia estraneità ai fatti» - ma soprattutto denuncia «la giustizia sommaria» del processo mediatico che lo vede protagonista; e questo «si chiama fango gettato nelle pale del ventilatore, si chiama diffondere illazioni, interpretazioni, accuse, pseudocertezza» perché «nei processi mediatici la verità è l'ultima cosa che interessa, si cercano emozioni pruderie».

CANCELLATA LA SPA - Dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sulla Protezione civile, il decreto emergenze ha cambiato volto: la Camera ha cancellato la Protezione civile Spa e il governo si appresta a porre la questione di fiducia sul contestatissimo provvedimento. Le modifiche apportate dalla commissione Ambiente, infatti, non bastano all'opposizione che promette battaglia fino all'ostruzionismo.

L'INCHIESTA - Intanto Angelo Balducci, Diego Anemone, Mauro Della Giovampaola hanno presentato ricorso al Tribunale del riesame di Firenze dopo che il Gip ha rigettato per loro le istanze di remissione in libertà. All'esame dei magistrati del capoluogo toscano ci sarà anche la posizione di Fabio De Santis che, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia, aveva subito presentato ricorso al riesame. Per ora i quattro, coinvolti nell'inchiesta della procura fiorentina sugli appalti del G8, restano in carcere.