25 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Trapianti e donazioni

Reni donati gratis a sconosciuti: primi casi in Italia

Primi donatori «samaritani». Ma ora la decisione sta al ministero della Salute

ROMA - Tre persone si sono presentate nei centri trapianti e hanno offerto il loro rene a sconosciuti, semplicemente indicando la loro disponibilità a donarlo 'a chiunque' ne abbia bisogno. In gergo tre donatori 'samaritani'. Un'offerta generosa senza nulla in cambio, anche perché la vendita di organi è vietata e punita, e che è la prima volta che si verifica in Italia,ma che ora pone alcuni interrogativi legislativi ed etici.

«Tre persone, due in Lombardia e una in Piemonte - spiega il professore Alessandro Nanni Costa direttore del Centro nazionale Trapianti - hanno dichiarato che sono disponibili a donare gli organi, un rene, in modalità da 'samaritano', ovvero a uno sconosciuto. Si sono presentati e hanno detto 'io voglio donare un rene', hanno manifestato la loro volontà di donare un rene 'a chiunque' ne avesse bisogno». Un evento raro ma non rarissimo in altri Paesi d'Europa, spiega Costa, e negli Stati Uniti ma è la prima volta che accade in Italia. Ed è un caso che la legge non prevede espressamente.

La legge spiega il direttore del Cnt, prevede la donazione a familiari, a persone legate da vincoli legali come tra coniugi o legate da legami affettivi accertati, come ad esempio, tra due frati dello stesso convento, tra due bambine allevate insieme anche se non sorelle, tra amici anche se è rarissimo. «Quindi ora bisogna capire - sottolinea Costa - se l'offerta a sconosciuti è compatibile con le norme attuali, che naturalmente a priori escludono e vietano qualsiasi tipo di vendita o guadagno diretto o indiretto».

A verificare la compatibilità e a dare eventualmente la interpretazione adeguata sarà quindi l'ufficio legislativo del ministero della Salute, già investito del problema. Poi - prosegue Costa - toccherà alla valutazione di merito, se cioè la donazione a sconosciuti è opportuna, con la valutazione dei relativi aspetti etici, che spetta anch'essa al ministero. A questo punto, «Se ci sarà dato l'ok - sottolinea il direttore del Cnt - sulla procedura si valuterà il candidato, prima dal punto di vista psichiatrico, psicologico e aspetti motivazionali. Poi andrà fatta una valutazione di idoneità fisica e la definizione dei criteri per stabilire chi avrà gli organi».