18 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Anniversario Eluana Englaro

Sacconi a Lecco: il Governo ha adottato un approccio laico

«Ora confronto rispettoso e rapido alle Camere cercando convergenze sul testamento biologico»

LECCO - L'approccio del governo al caso di Eluana Englaro è stato un approccio laico fondato sul principio del dubbio e ora l'auspicio è che il vuoto creato dal caso di Eluana venga colmato da una decisione parlamentare che riconosca come l'idratazione e l'alimentazione sono una risposta ai bisogni elementari della persona e non una terapia. Così il ministro del Welfare Maurizio Sacconi in un incontro tenutosi a Lecco nel primo anniversario della morte di Eluana Englaro, rivendica la posizione laica tenuta dal governo e difende il valore della vita che viene prima di tutto.

«Sul caso Eluana c'è stato un approccio laico da parte del governo che si è sempre ispirato sul criterio di precauzione e cautela e sull'altrettanto laicissimo principio del dubbio», ha affermato Sacconi nel suo intervento. Per il ministro la vicenda di Eluana «ci insegna che dobbiamo assolutamente riconoscere il valore della vita e il tema dell avita e del suo confine con la morte non possono essere oggetto di posizioni esasperate ma di riflessioni che non possono non tener conto del valore della vita». L'auspicio del ministro Sacconi è che «vuoto che si è prodotto con il caso di Eluana Englaro venga colmato da una decisione parlamentare che riconosca come l'idratazione e l'alimentazione costituiscano una risposta ai bisogni elementari della persona e non a una terapia».

Secondo il ministro, infatti, «lo stato vegetativo non c'entra con la regolazione del fine-vita perchè non riguarda una terapia nè tanto meno una persona in fin di vita». Una posizione quest'ultima condivisa anche dalla convezione Onu sulla disabilità e dal nostro Parlamento, non solo della maggioranza ma anche da una parte del Pd. A questo punto, ha concluso Sacconi, «serve un confronto in Parlamento rispettoso di tutte le opinioni ma con l'auspicio che si possa procedere con tempestività» all'approvazione della legge sul fine-vita e «con una maggioranza più ampia di quella che sostiene il governo».