Ciancimino jr torna sul banco dei testimoni a Palermo
La deposizione del figlio dell'ex sindaco nel processo Mori. C'è attesa per la dichiarazione del Generale
PALERMO - Massimo Ciancimino, il figlio di Vito, l'assessore e sindaco di Palermo colluso con la mafia, e le sue verità. Stamane, nell'aula bunker del carcere dell'Ucciardone, a Palermo, toccherà ancora a lui deporre. Prenderà posto sul banco dei testimoni, davanti alla corte presieduta dal giudice Mario Fontana, e verrà sollecitato almeno in una prima parte dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia.
Poi toccherà ai difensori degli imputati, il generale Mario Mori e il colonnello Mauro Obinu. I due alti ufficiali dell'Arma, devono rispondere di favoreggiamento a Cosa Nostra, in relazione alla mancata cattura di Bernardo Provenzano, il 31 ottobre del 1995, a Mezzojuso, piccolo comune che si trova nel cuore della provincia del capoluogo siciliano, da cui dista una trentina di chilometri. A dare, allora, quella 'soffiata' agli investigatori del Ros, fu un confidente, Luigi Ilardo, attraverso un tenente colonnello dei carabinieri, che l'aveva convinto a collaborare.
Secondo la Procura, la decisione di non catturare Provenzano, è stata presa in base ad un patto tra Stato e mafia, e l'intesa era stata sancita in qualche modo all'indomani delle stragi del '92, della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A confermare, almeno in parte, questo quadro, sono state le parole di Ciancimino jr. Lo ha fatto in aula la scorsa settimana, l'1 e 2 febbraio, così come non si era tirato indietro in oltre venti interrogatori, nel corso dell'istruttoria.
Ci sono i «pizzini» fatti conoscere da Massimo Ciancimino e lo stesso «papello», la prova scritta della trattativa tra pezzi delle istituzioni e i boss di Corleone. Tutto lo scenario che è stato ricostruito - ragionano i difensori - manca comunque di ancora «fondamentali» consulenze tecniche che provino l'autenticità di quei brevi messaggi, che si scambiavano, «o si sarebbero scambiati», Don Vito Ciancimino e Bernardo Provenzano.
Le parole di Ciancimino figlio comunque dovranno, o potranno, dare il via a nuovi accertamenti degli inquirenti. Le sue dichiarazioni sugli investimenti del padre e di altri boss sul progetto di «Milano 2», oppure riguardo il ruolo svolto dal senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, l'hanno esposto in modo forse anche a lui inatteso.