Anche gli uomini di Chiesa «tentati» dalla carriera
L'udienza del Papa dedicata a San Domenico: per lui nomine non privilegio
CITTÀ DEL VATICANO - «Non è forse una tentazione quella della carriera, del potere, una tentazione da cui non sono immuni neppure coloro che hanno un ruolo di animazione e di governo nella Chiesa?». A chiederselo è stato il Papa, nella catechesi dell'udienza generale di oggi, interamente dedicata alla figura di san Domenico, il fondatore dell'Ordine dei Predicatori, noti anche come Frati Domenicani.
Ordinato sacerdote, Domenico fu eletto canonico del capitolo della Cattedrale nella sua diocesi di origine, Osma. «Anche se questa nomina poteva rappresentare per lui qualche motivo di prestigio nella Chiesa e nella società - ha fatto notare Benedetto XVI - egli non la interpretò come un privilegio personale, né come l'inizio di una brillante carriera ecclesiastica, ma come un servizio da rendere con dedizione e umiltà».
«Non cerchiamo potere, prestigio, stima per noi stessi», ha ammonito il Papa ribadendo l'invito lanciato di recente durante la consacrazione di alcuni vescovi: «Sappiamo come le cose nella società civile, e, non di rado nella Chiesa, soffrono per il fatto che molti di coloro ai quali è stata conferita una responsabilità, lavorano per se stessi e non per la comunità».
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