8 maggio 2024
Aggiornato 12:00
La visita del Premier in Israele

Berlusconi: Ahmadinejad come Hitler, ora sanzioni dure

«L'opposizione di Teheran va aiutata». Domani il discorso alla Knesset. Firmati diversi accordi bilaterali tra i due paesi

GERUSALEMME - L'Iran sta preparando la bomba atomica per usarla contro Israele e Ahmadinejad è come Hitler. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non fa nomi ma la 'traduzione' della frase che pronuncia mentre si stanno per firmare gli accordi bilaterali tra Italia e Israele, non lascia adito a dubbi. «Il problema della sicurezza - afferma il premier - è fondamentale per Israele. Ora ancora di più perché c'è uno Stato che prepara l'atomica per usarla contro qualcuno. E' uno Stato che ha una guida che ricorda personaggi nefasti del passato».

Nel secondo giorno della visita del presidente del Consiglio a Gerusalemme, è proprio la questione Iran a dominare. Italia e Israele hanno firmato una serie di accordi, ma il governo di Benyamin Nethanyau è interessato soprattutto a trovare nell'«amico» Silvio una sponda anti-Teheran, magari in cambio di una intensificazione degli accordi commerciali. E' il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in mattinata, a spiegare che le relazioni economiche con l'Iran, finora intense, sono in decrescita e lo saranno anche di più. «L'Italia è ferma - dichiara - nel bloccare nuovi investimenti su gas e petrolio». Ma è Berlusconi, a esplicitare ancora più chiaramente il sostegno del governo a Tel Aviv. Dal 2007 - osserva - l'Italia «ha tolto il supporto del governo alle aziende italiane che operano lì» e «oggi è presente solo l'Eni, che ha un contratto che deve rispettare ma che comunque ha già disdetto lo sviluppo della terza fase di attività di un giacimento petrolifero».

Non solo, perché il Cavaliere non soltanto auspica che la comunità internazionale metta in campo «sanzioni forti» ma spiega anche che bisogna «aiutare» la «forte opposizione» al regime.

Nei suoi colloqui con Nethanyau il premier ha promesso di spendersi in prima persona per diffondere le «buone ragioni» di Israele. Obiettivo della diplomazia italiana, viene spiegato, è quello di 'conquistare' quel ruolo di mediazione in Medioriente finora giocato dalla Turchia e recentemente entrato in crisi. Anche in quest'ottica, a marzo, Frattini accompagnerà Giorgio Napolitano nella sua visita in Siria.

La tre giorni di Silvio Berlusconi in Israele si concluderà domani: in mattinata il premier pronuncerà un discorso alla Knesset, poi avrà un pranzo con Peres quindi incontrerà nei territori il leader dell'Anp, Abu Mazen.