8 maggio 2024
Aggiornato 12:00
Intervista al quotidiano Affari Italiani

Sgarbi: se nel 2011 la Moratti si ricandida la sfido

In campo con «Lista Sgarbi CL, che sta per Contro Letizia»

MILANO - Se Letizia Moratti si ricandiderà nel 2011 per un secondo mandato a Palazzo Marino dovrà vedersela con il suo ex assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi. Il sindaco dimissionario di Salemi ha infatti confermato di volersi candidare alla guida di Palazzo Marino, ma solo nel caso che il candidato del centrodestra sia l'attuale primo cittadino.

«Se si presenta la Moratti - afferma il critico d'arte in un'intervista al quotidiano online Affaritaliani.it - mi candido anche io con la Lista Sgarbi Cl, che sta per Contro Letizia». Una formazione che «potrebbe prendere fino al 4%». In vista di un eventuale ballottaggio Sgarbi starebbe col centrosinistra, ma se l'attuale sindaco non si ricandidasse «tratterei col Pdl e chiederei l'assessorato alla Cultura».

Quanto al programma l'ex assessore ritiene che il sindaco abbia «perso la bussola sull'Expo» e sia quindi necessario che l'evento diventi «un elemento di animazione della città. Inoltre riprogetterei Milano città d'arte e contro lo smog introdurrei le auto elettriche in centro». La sua candidatura, condizionata da quella della Moratti, sarà ufficializzata «probabilmente entro ottobre».

Sgarbi aveva ribadito ieri la sua intenzione di dimettersi da sindaco di Salemi, anche se, spiegava il suo ufficio stampa, tecnicamente è solo dimissionario, visto che non ha ancora ufficializzato il proposito presentando nel comune siciliano la sua lettera di dimissioni. Una decisione che starebbe maturando per un accumulo di vicende: l'inquietante furto dei pc nel suo ufficio di Salemi, nottetempo, tra sabato e domenica; l'indagine della guardia di finanza che vuole, accertare l'utilizzo di un'auto blu; o l'indagine della dda di Palermo contro ignoti su non ben specificate pressioni di tipo 'mafioso' partita dalle accuse fatte dall'ex assessore alla creatività Oliviero Toscani, che in una lettera al quotidiano Repubblica ha lamentato di essersi trovato ad operare sullo sfondo di pressioni esterne e condizionamenti ambientali mafiosi.