8 maggio 2024
Aggiornato 12:30
Berlusconi in Israele

Frattini: stop agli investimenti energetici in Iran

L'Italia è il secondo partner dell'Iran nell'Ue, dopo la Germania. Mousavi: «L'Iran è una dittatura, rivoluzione fallita»

GERUSALEMME - Nel secondo giorno della visita del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in Israele, è prevista la firma di diversi accordi nell'ambito della collaborazione culturale e scientifica. Ieri il premier ha sottolineato come obiettivo dell'Italia sia annoverare Israele tra i 5-6 più importanti partner. E nel contempo, il ministro degli Esteri Franco Frattini, anche lui a Gerusalemme, sottolinea che L'Italia è «ferma» nel bloccare nuovi investimenti su gas e petrolio con l'Iran.

«Non abbiamo segreti - ha spiegato Frattini - con i nostri amici israeliani, daremo loro tutti i dati del nostro interscambio con l'Iran. Ma siamo assolutamente fermi nel bloccare nuovi investimenti nei settori del gas e del petrolio e abbiamo già bloccato l'assicurazione Sace per chi investe in Iran».

L'Italia è il secondo partner dell'Iran nell'Ue, dopo la Germania, una rete di fitti rapporti commerciali che dispiace a Israele. «Già dal 2001 al 2008 - ha detto Frattini - c'è stata una riduzione di oltre la metà degli interscambi, e nei primi sei mesi del 2009 un ulteriore abbattimento del 30%. Nel 2008 l'interscambio complessivo Italia-Iran è stato di oltre sei miliardi di euro, ampiamente sotto l'interscambio tedesco».

Ieri sera Silvio Berlusconi nel brindisi a cena con il premier Netanyahu ha ribadito che Israele è per l'Italia un paese amico: «non si può chiudere la propria vista a ciò che si presenta come un ulteriore attacco all'esistenza e al benessere di un intero popolo come il vostro». Chiaro il riferimento all'Iran, definito da Netanyahu «dittatura sanguinaria».

Oggi, il leader dell'opposizione iraniana Mir Hossein Mousavi ha dichiarato che la rivoluzione islamica «ha fallito il suo obiettivo» di eliminare «il totalitarismo» in Iran, dove «esistono ancora le radici della tirannia e della dittatura».

Il programma di Berlusconi in Israele prevede un pranzo di lavoro ristretto, poi una riunione plenaria, quindi la firma degli accordi. Al termine Silvio Berlusconi e Netanyahu terranno una conferenza stampa (prevista alle 15.30 ora italiana).