28 agosto 2025
Aggiornato 06:30
Sentenza della Corte di Cassazione

Non è giustificato chi corre per andare a Pronto soccorso

Un romano, pensando a infarto, è andato a 167 km/h in città

ROMA - Correre al pronto soccorso, oltrepassando i limiti di velocità, per un grave malessere non è giustificato. Secondo quanto stabilito dalla Corte di cassazione con una sentenza del 28 gennaio 2010, l'automobilista non può invocare a sua discolpa lo stato di necessità. In particolare - spiega il sito Cassazione.net - la seconda sezione civile ha confermato la multa a un romano che, dopo aver pensato a un imminente attacco cardiaco era andato sulle strade della capitale a 167 km all'ora senza fermarsi all'alt degli agenti. Nel dichiarare inammissibile il suo ricorso i giudici hanno inoltre precisato che «era infondata la pretesa giustificazione», non «essendo logicamente recepibile la tesi per cui il timore di un attacco cardiaco induca a guidare a 167 km/h con pericolo per sé e per gli altri, a non fermarsi all'alt delle forze dell'ordine invece di chiedere soccorso, a procurarsi ex post un certificato medico irrilevante».