Caccia: la stagione 2009/2010 si chiude con 27 morti
58 i feriti. Dati in calo, il record negativo nel 2007/2008 con 56 vittime
ROMA - E' di 27 morti e 58 feriti il bilancio complessivo delle vittime di incidenti di caccia nella stagione venatoria 2009/2010, che si chiude domani. A tenere il macabro conto è la Lac, la lega per l'abolizione della caccia: 26 sono i cacciatori morti in incidenti di caccia, uccisi da colpi partiti per sbaglio o caduti in dirupi.
La ventisettesima vittima non era un cacciatore: era invece un ragazzo di quasi 15 anni di Olginate, in provincia di Lecco, uscito il 20 dicembre con un fucile trovato in casa e il suo cane. E' inciampato, il fucile ha sbattuto sul terreno ed è partito un colpo. I cacciatori rimasti feriti sono stati 44, mentre altre 14 persone sono rimaste coinvolte, loro malgrado, in situazioni in cui non c'entravano nulla.
I dati sono in forte calo sugli anni precedenti: nella stagione 2008/2009 le vittime erano state 39 e i feriti 77; record negativo nella stagione 2007/2008, con ben 56 morti e 98 feriti, mentre in quella 2006/2007 si erano registrate 35 vittime e 74 feriti.
Le vittime in questo inizio 2010 sono già 3: il 10 gennaio un morto in Sardegna, in Ogliastra. Nella stessa data un 75enne in Val di Magra è morto per un malore improvviso mentre a caccia con gli amici e infine il 3 gennaio, a Caorle, un cacciatore è annegato dopo essere caduto della barca con la quale si stava dirigendo verso un appostamento artificiale per una battuta di caccia agli uccelli acquatici.
Tre anche i feriti nel gennaio 2010: il 3 gennaio per un colpo di fucile partito accidentalmente, un cacciatore ha perso un dito. Lo stesso giorno un 52enne a caccia con i figli a Sala Consilina, viene ferito al volto da un altro cacciatore e infine in Sardegna, nell'Oristanese, il 10 gennaio è rimasto gravemente ferito un cacciatore di Bosa, Antonio Mele, di 56 anni, colpito accidentalmente da una fucilata alla gamba sinistra, che ha sfiorato l'arteria femorale.