Bertolaso lascia L'Aquila, e Berlusconi lo «promuove» ministro
Il Premier spiazza tutti ma per «super Guido» ci sarà da attendere
L'AQUILA - Dopo 10 mesi dalla scossa che il 6 aprile ha colpito L'Aquila, Guido Bertolaso lascia il capoluogo abruzzese che lo ha visto protagonista come commissario all'emergenza. Ma per il sottosegretario alla Protezione Civile arriva sul campo la promozione a ministro da parte del premier Silvio Berlusconi: «E' il minimo che possiamo fare dopo lo straordinario exploit di Guido». Un gesto che arriva dopo le dichiarazioni di Bertolaso sulla gestione degli aiuti ad Haiti e lo scontro diplomatico sfiorato con gli Usa. Proprio su quell'episodio si appuntano le critiche dell'opposizione che dice: «I ministeri non sono premi».
Ma la «promozione» di Bertolaso non sembra essere cosa di domani mattina. Non è stato solo il diretto interessato a mostrarsene sorpreso e dichiararsene del tutto ignaro, poco dopo l'exploit del Premier. Nel Governo in più d'uno parlano di un annuncio a sorpresa, al limite dell'estemporaneità di cui solo nei prossimi giorni si potrà capire portata e sostanza. Anche la ipotesi più gettonata, quella del 'superministero alle emergenze' che trasformi ed ampi le competenze della Protezione Civile richiede tempo: a partire dalla nuova legge ad hoc che richiederebbe un nuovo aumento del numero dei ministri.
Ad oggi, dunque, a Bertolaso non è restato che incassare la promozione pubblica sul campo da parte del premier, congedarsi dall'Aquila e tornare full time alla Protezione Civile, da Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
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