Il Pdl non rinuncia all'accordo con l'Udc
Il premier avrebbe ripetuto le sue critiche. Ufficializzata la candidatura del ministro Renato Brunetta a sindaco di Venezia
ROMA - E' durata quattro ore la riunione dell'Ufficio di presidenza del Pdl che si è svolta ieri sera presso Palazzo Grazioli, residenza romana di Silvio Berlusconi, con al centro il tema delle prossime elezioni regionali di primavera. Alla fine, sul punto più controverso che era il rapporto con i centristi dell'Udc, si è deciso che sia lo stesso Berlusconi, supportato dai coordinatori del partito, ad avviare la fase finale della trattativa con il partito di Pier Ferdinando Casini.
Sul rapporto con l'Udc, il premier avrebbe ripetuto le sue critiche rispetto a un partito che sceglie di allearsi in alcune situazioni con il centrodestra e in altre con il centrosinistra. Berlusconi avrebbe citato anche una frase di Gianfranco Fini di qualche anno fa in cui si esplicitava l'idea che «l'Udc o era con noi o era fuori».
Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali e tra i coordinatori del Pdl, precisa che «nei rapporti con i centristi è emersa da parte di tutti il problema della problematicità dell'alleanza con un partito, soprattutto perché è in distonia con la nostra concezione del bipolarismo». Quindi la trattativa con l'Udc non parte in discesa e finora può contare solo sull'appoggio dei centristi a Renata Polverini, candidata del centrodestra nel Lazio. Ma prima di emettere un giudizio definitivo sui rapporti con l'Udc si è deciso di attendere domenica prossima, quando si conoscerà l'esito delle primarie del centrosinistra in Puglia. In caso di vittoria di Nichi Vendola, l'Udc ha più volte ripetuto che non appoggerà il governatore uscente mentre se a prevalere fosse Francesco Boccia confermerebbe l'accordo con il centrosinistra.
Nella riunione di ieri sera è stata anche ufficializzata la candidatura del ministro Renato Brunetta a sindaco di Venezia. L'onorevole Stefano Caldoro, segretario del Nuovo Psi, sarà capolista del Pdl in Campania. Per l'Emilia Romagna si fa sempre più insistente l'ipotesi che sia l'onorevole Giancarlo Mazzuca, ex direttore di «Qn-Il Resto del Carlino», a guidare il centrodestra. Attilio Romita, giornalista in forza al Tg1, potrebbe invece essere il capolista in Puglia.
Il comunicato finale che ha chiuso la riunione dell'Ufficio di presidenza del Pdl si sofferma soprattutto sulla scelta della candidatura di Brunetta: «Il presidente Silvio Berlusconi, a nome dell'intera coalizione, gli ha chiesto di accettare la candidatura a sindaco di Venezia. Il valore di questa candidatura è dato dal lavoro che il ministro Brunetta ha fin qui svolto nel governo e dal fatto di essere un veneziano autentico e appassionato verso la sua città«'.
Denis Verdini, altro coordinatore del Pdl, ha reso noto che per quanto riguarda il capolista del Pdl in Basilicata c'è la sorpresa della disponibilità a candidarsi di Magdi Cristiano Allam, eurodeputato eletto nelle liste dell'Udc ed ex vicedirettore del «Corriere della Sera». E' stato lo stesso Allam a confermare la notizia ieri sera nel corso di un collegamento telefonico con la trasmissione «Porta a Porta». Oggi l'eurodeputato incontrera' Berlusconi.
Non è stata presa una decisione definitiva sul logo con cui il Pdl sarà presente nelle diverse regioni. Nei giorni scorsi si era parlato dell'eventualita' di una «lista del presidente» con un forte richiamo a Berlusconi che potrebbe essere affiancata da un'altra con il nome del candidato del centrodestra nelle singole regioni. Questa soluzione non piace alla Lega che in Veneto e Piemonte ha propri capolista che concorrono per il ruolo di governatori a nome dell'intero centrodestra.
Sulle elezioni regionali Berlusconi aveva rilasciato alcune dichiarazioni ieri pomeriggio, al termine di un colloquio con il cardinale Camillo Ruini: «Io penso di essere libero in campagna elettorale, anche in una regione ove vi fosse un'eventuale alleanza con un partito la cui posizione politica io non condivido, di rivolgere a questo partito delle critiche». Poi, riferendosi al Pdl ha aggiunto: «Sono molto orgoglioso di aver costruito questo partito che ha raccolto otto movimenti della destra e ha dato un forte impulso verso il bipolarismo alla nostra democrazia. Ma è un partito che voglio sia assolutamente democratico, in cui le decisioni vengano assunte dagli organi a cui viene data la responsabilità dallo Statuto».
Quello che è importante, ha concluso il premier, è che «non si deve tornare indietro alla Repubblica dei partiti e quindi le scelte debbono essere orientate dai valori, dai principi e dai programmi e non da scelte opportunistiche».
- 19/09/2020 In Val d'Aosta la Lega «balla da sola»
- 19/08/2020 Giuseppe Conte in pressing sui 5 Stelle: «In Puglia e Marche maggioranza divisa è occasione sprecata»
- 19/08/2020 Carlo Calenda: «Alleanza PD-M5S è degenerazione totale della politica»
- 05/07/2020 L'appello di Francesco Boccia ai 5 Stelle: «Tagliate i ponti alle spalle e camminate con noi»