Vendola: contro di me una porcata
«Sono vittima del fuoco amico. D'Alema è la balia di Boccia, ma le primarie le vinco lo stesso»
ROMA - «Sono impegnato in una battaglia politica molto dura su più fronti: target del centrodestra ma anche bersaglio del fuoco amico». Lo dice, in un'intervista alla Stampa, il governatore della Puglia Nichi Vendola a proposito della sua presunta iscrizione sul registro degli indagati per concussione. Vendola denuncia «una costante strumentalizzazione di vicende che non hanno alcun rilievo penale e che rischiano di diventare un'arma impropria della politica».
Nel colloquio con la Stampa il presidente della Puglia dice di «non essere più interessato a smascherare il mio denigratore. Mi sento impermeabile ai suoi schizzi di fango». Ma in un altro colloquio, con il 'Corriere della Sera', è più esplicito: «Giustizia a orologeria? Stavolta qualcuno ha usato il cronometro. Io penso che mi hanno fatto una porcata. Mi spiego: non volevano farmi ricandidare alla Regione, ma io non ho mollato e così ci siamo ritrovati in queste strane primarie. Appena sei giorni di campagna elettorale tra me, Boccia, e la sua balia: D'Alema. Ebbene, al tramonto del primo giorno di campagna elettorale, che siluretto mi arriva? La voce che sarei indagato...». Insomma, dice ancora alla Stampa, «capisco di essere un'anomalia politica. la Puglia è un laboratorio di riformismo radicale. Peccato che qualcuno l'abbia voluto trasformare in lotta di potere, mandando a quel paese una stagione di successi indubitabili».
Nonostante questo, le previsioni sulle primarie di domenica sono ottimistiche: «Le vinco io con il 60%, e con D'Alema fermo al 40%... cioè no, con Boccia fermo al 40%».
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