4 maggio 2024
Aggiornato 10:00
Nella zona è in atto una sequenza sismica dal 7 gennaio

Terremoto, serie di scosse nelle Marche

Epicentro tra Macerata e Fermo, il sisma più intenso di magnitudo 4,1. Non ci sono stati danni a edifici né feriti

ASCOLI PICENO - Paura nelle Marche per una serie di scosse sismiche nella zona di Ascoli Piceno che sono culminate, con una scossa di magnitudo 4.0. Per ora non sono stati segnalati danni a cose o persone. Secondo i dati dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, confermati dalla Protezione civile, la scossa più forte, la seconda in ordine temporale si è verificata alle 9.25 nella zona di Ascoli Piceno alla profondità di 25,6 chilometri, 18 minuti circa dopo la prima scossa di magnitudo 2.9. Poi, una terza replica di magnitudo 2.6, avvenuta alle 9.35, e un'ulteriore scossa sismica di magnitudo 2.6 alle ore 9.48.

Lo sciame sismico che ha interessato specificamente i piccoli centri di Sant'Angelo in Pontano, Loro Piceno (Mc), Montappone e Falerone (Ap) non avrebbe dunque provocato danni a case, monumenti, nè a persone. Le prime conferme arrivano dagli uomini della Protezione Civile regionale che da alcuni giorni stanno monitorando l'area che continua a tremare da domenica scorsa (3.9 magnitudo massima registrata in precedenza).

I vigili del fuoco di Ascoli e Macerata hanno ricevuto oltre 55 segnalazioni che stanno attentamente valutando. Data la profondità del sisma - 25 chilometri - la statica parla di danni soltanto in strutture già fatiscenti o parzialmente agibili.

Nelle Marche è in atto una sequenza sismica che da settimane è osservata dall'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, spiega il presidente Enzo Boschi, sottolineando che si tratta di scosse di modesta entità, la più elevata magnitudo 4.0 registrata questa mattina, e a profondità abbastanza elevata, tipiche della zona e che non dovrebbero causare particolari problemi.

Abbiamo una sequenza sismica in atto nella zona di Ascoli Piceno, la scossa più forte registrata quella di stamattina di magnitudo 4.0, da qualche settimana la stiamo osservando», spiega il presidente dell'Ingv, aggiungendo: «Sono scosse abbastanza profonde, con una profondità focale dell'ordine di 20 chilometri e sono scosse modeste. Non ritengo, che a parte la comprensibile paura della popolazione, possano causare particolari problemi».

Si tratta - aggiunge Boschi - di una zona che ha queste caratteristiche di sismicità, anche nel passato si sono verificate scosse di simile entità e a profondita abbastanza elevata tali da non creare particolari problemi». L'attuale sequenza sismica quindi «è in linea con quanto è successo nel passato nella zona, una zona sismica come buona parte del territorio nazionale, e dove negli ultimi 20 anni si sono verificate altre situazioni di questo tipo che non hanno mai portato a niente di grave». «L'istituto tiene sotto controllo tutto il territorio nazionale 24 ore su 24», conclude Boschi ricordando che «la sismicità è una caratteristica tipica dell'Italia».