20 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Omicidio Meredith

Perugia a Seattle: diciamo no all'antiamericanismo

Le preoccupazioni del Sindaco del capoluogo umbro dopo la sospensione dell'intitolazione del parco a Seattle intitolato a Perugia

PERUGIA - Perugia non nutre alcun sentimento anti americano e la sospensione dell'intitolazione a Seattle, città natale di Amanda Knox, di un parco intitolato al capoluogo umbro è stata appresa «dalla città con rammarico». A spiegarlo al suo omologo di Seattle, Mike McGinn, è il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali che ha inviato, come aveva anticipato nei giorni scorsi, una lettera al collega.

«La notizia che si è deciso di sospendere, per il momento, la intitolazione di un parco di Seattle a Perugia è stata appresa in città con rammarico. Non solo e non tanto per il fatto in sé - si legge nella lettera, resa pubblica dal Comune - ma soprattutto per i motivi che sarebbero stati addotti, leggendo le fonti giornalistiche, ovvero una più o meno diffusa ostilità verso Perugia per la condanna di Amanda Knox, cittadina di Seattle, giudicata colpevole dell'omicidio Kercher».

Perugia e Seattle sono città gemelle dal 1992, «le nostre comunità sono amiche, nel corso degli anni ci siamo scambiati molti segnali di reciproca vicinanza». Secondo Boccali la vicenda Knox è «una vicenda esclusivamente giudiziaria, e l'amministrazione della giustizia in Italia compete allo Stato, non alle città. Le relazioni tra le comunità di Perugia e Seattle non c'entrano nulla, né devono entrarci in alcun modo».

«Si possono esprimere naturalmente opinioni sulla sentenza, e sono comprensibili il dolore e la contrarietà dei familiari, amici e semplici cittadini di Seattle per la condanna di una ragazza poco più che ventenne. Si deve allo stesso tempo rispetto per il lavoro di un Tribunale di un Paese civile e democratico. In ogni caso - aggiunge Boccali - non è comprensibile coinvolgere la comunità perugina, che di tutta la vicenda è stata vittima, naturalmente dopo Meredith Kercher. Perugia è stata gravemente colpita da quell'evento luttuoso, che ha scosso profondamente la città. Ne ha riportato anche un grave danno di immagine, perché per molto tempo, prima che equilibrio e buon senso riprendessero il sopravvento, è stata identificata dai media con quell'episodio. Certamente non vorremmo essere penalizzati adesso dalla freddezza dei rapporti con la nostra città gemella americana».