Il Pd verso Emma Bonino, anche Marini la benedice
Martedì il voto nella Direzione del Partito con l'incognita delle primarie. Il Pd laziale diviso
ROMA - Il Pd è sempre più vicino a rompere gli indugi sulla candidatura di Emma Bonino alla presidenza della regione Lazio, la leader Radicale ha ricevuto anche il placet del cattolico Franco Marini. Oggi il segretario regionale Alessandro Mazzoli, dopo aver incontrato Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd, ha diffuso una nota nella quale esprime l'apprezzamento del partito per «la candidatura di Emma Bonino per la presidenza della Regione Lazio» e annuncia un incontro a breve con l'esponente radicale.
Le ultime settimane sono state caratterizzate per il Pd da estenuanti riunioni: anche durante le feste natalizie c'è stato il mandato esplorativo affidato a Nicola Zingaretti, papabile candidato in un primo tempo, quindi i ripetuti tentativi di coinvolgere l'Udc anche nel Lazio, ma la discesa in campo autonoma della leader radicale sembra quasi non aver lasciato scelta ai Democratici. Di sicuro martedì prossimo alla Direzione del Pd del Lazio Mazzoli metterà ai voti la proposta di sostenere la Bonino. Ma il partito laziale è molto più diviso di quanto lo sia quello nazionale sul nome della Bonino.
Ieri, per esempio, emergevano due visioni contrapposte: mentre la lunga riunione dei dirigenti locali del Lazio aveva espresso un orientamento favorevole alle primarie giudicando la Bonino solo una delle ipotesi in campo, a livello nazionale molti dei dirigenti Pd parlavano dell'appoggio alla Bonino come «inevitabile». Bonino sostenuta da subito dalla componente Democratica che fa capo al senatore Ignazio Marino, ha ricevuto il no dei teodem Enzo Carra e Paola Binetti. A rassicurare i cattolici del Pd ci ha pensato però l'ex presidente del Senato che già ieri sera ricordava che «la Bonino stava con noi nel 2008» e che le sue diverse opinioni non saranno un problema perchè ci sarà rispetto reciproco. Inoltre Franco Marini ha sottolineato che Bonino è la candidata più forte che si possa mettere in campo.
Sul fronte della coalizione, mentre i socialisti festeggiano, Antonio Di Pietro chiede chiarimenti e pone una condizione al suo appoggio alla Bonino: «dobbiamo prima capire se fa parte della coalizione».
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