28 agosto 2025
Aggiornato 07:00

Il Pd e l'Udc cercano l'accordo in Puglia e nel Lazio

ROMA - Oggi tocca all'Udc tentare di sbrogliare il tema delle candidature in vista delle elezioni regionali di primavera. In mattinata è prevista una riunione del vertice del partito a cui parteciperanno il presidente Pier Ferdinando Casini, il segretario Lorenzo Cesa, il vicesegretario Mario Tassone e Angelo Sanza, coordinatore in Puglia, insieme ai parlamentari pugliesi dell'Udc. Del problema specifico della Puglia si è occupata ieri una riunione del Pd, presenti i dirigenti del partito pugliese, il vicesegretario Enrico Letta e il coordinatore della segreteria Maurizio Migliavacca. L'assenza del segretario Pierluigi Bersani (torna oggi da una vacanza a New York) ha reso l'esito dell'incontro non definitivo, anche se è stata lanciata la candidatura di Francesco Boccia, quarantunenne deputato del Pd, in alternativa a quella del governatore uscente Nichi Vendola. «Boccia? Sul piano personale lo sostengo, però è debolissimo. Temo sia una battaglia a perdere», è stato il primo giudizio di Casini. A Boccia il Pd ha nel frattempo affidato il mandato di costruire attorno alla sua candidatura le condizioni politiche e programmatiche di una nuova coalizione, dal momento che l'Udc continua a porre il veto sulla conferma di Vendola.

Se Vendola non dovesse fare un passo indietro (ipotesi difficile dopo che ha vinto nei giorni scorsi il braccio di ferro con Michele Emiliano, sindaco di Bari) si potrebbero tenere le primarie tra lui e Boccia: si tratterebbe di una possibile rivincita rispetto a quelle del 2005, vinte dall'attuale governatore della Puglia. A meno che l'Udc non faccia scendere in campo un proprio candidato. Per esempio, la senatrice Adriana Poli Bortone.

Oltre al caso pugliese, Lazio e Umbria rappresentano altrettante spine nel fianco del centrosinistra in vista delle elezioni regionali. Il Pd dovrebbe sciogliere il problema delle candidature e delle alleanze dopodomani nella riunione in programma tra il segretario Bersani e i dirigenti periferici del partito.

Nel Lazio, dove la candidata del centrodestra Renata Polverini ha già iniziato la sua campagna elettorale, il centrosinistra potrebbe aver trovato una soluzione con l'eventuale candidatura a sorpresa di Renato Nicolini, ex assessore alla cultura del Comune di Roma alla fine degli anni Settanta, eletto nell'Assemblea nazionale del partito in rappresentanza della mozione che faceva riferimento al senatore Ignazio Marino. Proprio ieri però è spuntata un'altra possibile candidatura. E' quella di Loretta Napoleoni, esperta di economia internazionale con un prestigioso curriculum presso alcune università europee. «Mi hanno chiamato la notte di Natale, mi hanno proposto di candidarmi. Ho pensato che fosse mio dovere, sono anni che dico che bisogna tornare alla società civile e che il sistema ha bisogno di rinnovamento. Non potevo tirarmi indietro», ha dichiarato l'interessata confermando la sua disponibilità.

Nel centrosinistra del Lazio c'è la novità della rottura dell'alleanza tra Pd e Partito radicale. Emma Bonino, vicepresidente del Senato, ha deciso di candidarsi autonomamente con una propria lista. Di lei si era parlato nelle scorse settimane come di una possibile capolista del centrosinistra.

UMBRIA - In Umbria, tradizionalmente regione a guida del centrosinistra, il Pd è in fibrillazione. La minoranza che fa capo a Dario Franceschini e Walter Veltroni ha lanciato la candidatura del senatore Mauro Agostini contro quella della governatrice uscente Maria Rita Lorenzetti che la maggioranza del Pd vorrebbe riproporre per un terzo mandato. A fare discutere nel centrosinistra sono anche le candidature in Calabria e Campania, dove si sta trattando per costruire coalizioni di cui faccia parte anche l'Udc. Un tema caldo resta pure il rapporto con l'Idv.

Di Pietro intanto ha rivolto un polemico appello al Pd con una lettera aperta sul suo blog: «Caro Bersani, avevamo fissato un incontro per il 12 gennaio per discutere di elezioni regionali. Mi dispiace ma dobbiamo prima chiarire un punto fondamentale del nostro stare insieme: voi del Pd volete allearvi o no con l'Italia dei valori per costruire una valida alternativa al governo delle destre berlusconiane?».