Sud, il governo presenti al più presto delle proposte
E' quanto afferma Umberto Ranieri, responsabile del Forum Mezzogiorno del Pd
ROMA - «Mi auguro che il piano per il Sud di cui parla nella sua intervista alla Stampa il ministro Scajola non si risolva in indicazioni generiche o in un assemblaggio di vecchi programmi e fornisca invece politiche concrete per affrontare i problemi in cui si dibatte il Sud». E' quanto afferma Umberto Ranieri, responsabile del Forum Mezzogiorno del Pd.
«Senza il recupero allo sviluppo del Mezzogiorno - aggiunge Ranieri - l'obiettivo di elevare il tasso di crescita dell'economia italiana nel suo complesso è del tutto velleitario, per questo chiediamo al governo di stringere i tempi della presentazione delle proposte annunciate per discuterne rapidamente in Parlamento». «Quanto agli incentivi fiscali che impediscano la migrazione di giovani meridionali laureati verso il centro nord, vedremo cosa propone il governo -prosegue l'esponente del Pd-. Certo è che giacciono in Parlamento nostre proposte che prevedono anche un uso accorto della leva fiscale per agevolare il rientro al Sud di giovani laureati. Vorrei tuttavia che il ministro Scajola avesse presente che il più forte incentivo al rientro di giovani e alla stessa localizzazione delle imprese è nel superare il gap nei servizi collettivi, nella disponibilità di case, nella sicurezza. Su questo punto il governo chiarisca i propri intendimenti».
«Infine, occorre un'analisi rigorosa delle disponibilità finanziarie. Al ministro Scajola -dice Ranieri - vorrei ricordare che secondo le stime recenti la dotazione del Fas è diminuita dall'inizio del 2008 di 22 miliardi di euro.
Prelievi per interventi a favore di spese correnti e interventi di emergenza che hanno comportato un impoverimento dell'intervento pubblico nel Mezzogiorno». «Il Sud ha bisogno di fatti concreti e innovativi. Non di proclami - conclude Ranieri -. E' questo il criterio in base al quale ci muoveremo nella discussione sul Sud che auspichiamo possa svolgersi nei prossimi giorni alle Camere».