13 dicembre 2024
Aggiornato 01:30
Politica & Riforme

Berlusconi rilancia sulle riforme. Bersani: dipende da voi

Il Premier: «progettare il futuro per noi e soprattutto per gli altri». Il Papa invoca «un clima d'intesa». Di Pietro: «Ma Berlusconi istiga»

ROMA - Il 2010 sarà l'anno delle riforme, di «tutte» le riforme istituzionali: Silvio Berlusconi parla per telefono all'iniziativa della Comunità incontro di don Gelmini e rilancia il tema che divide le forze politiche da settimane. Un tema che, in qualche modo, era stato evocato anche dal papa, in mattinata, con un appello alle forze politiche affinché favoriscano un «clima d'intesa» a vantaggio del «bene comune». Ma il confronto tra i partiti resta difficile e se il Pd ribadisce la sua disponibilità, condizionata, al confronto, Antonio Di Pietro dice di nuovo no, spiegando che se manca un clima d'intesa la colpa di Berlusconi che agisce da «istigatore».

DI PIETRO - Durante l'angelus, Benedetto XVI aveva invocato un «impegno di amore vicendevole e di reciproca comprensione, affinchè all'interno delle famiglie e dell'intera nazione si viva quel clima di intesa e di comunione che tanto giova al bene comune».
Invito che però il leader Idv ha commentato così, facendo riferimento alle dichiarazioni pronunciate ieri da Berlusconi: «Il Santo Padre ha avuto subito la riprova che il nostro presidente del Consiglio, tutt'altro che uomo di principi cristiani, non ha recepito la chiamata alla responsabilità.
Infatti, la sua prima dichiarazione è stata: Dobbiamo contrastare queste fabbriche di menzogne, di estremismo e anche di odio, tirandosi fuori, così, da ogni responsabilità per la situazione vigente ed incurante del fatto che lui ed i suoi scagnozzi sono il vero mantice del disagio e dell'istigazione nel nostro Paese».

BERLUSCONI: «NON MOLLERÒ» - Poche ore più tardi, Berlusconi è tornato a prendere la parola e, dopo aver ribadito che lui guida il «partito dell'amore», che «vince sull'odio», ha aggiunto: «Non mollerò. Faremo le riforme per modernizzare lo Stato in tutti i suoi comparti. L'anno prossimo faremo tutte le riforme istituzionali. La maggioranza è solida e coesa». Peraltro, ha aggiunto, gli ultimi sondaggi dicono che «due italiani su tre sono con noi».

BERSANI - Il leader del Pd Bersani chiede innanzitutto di usare toni più «sobri» e di mettere da parte parole come «amore e odio» in politica. Quindi, per quanto riguarda le riforme «Il pregiudizio ad un percorso di accordo sulle riforme non verrebbe da noi, può solo venire da loro, dipenderà dagli atti che faranno a gennaio», vale a dire: «Credo che sia chiaro, ormai, che abbiamo dato la disponibilità per ragionare di riforme istituzionali. Ma naturalmente, se il Parlamento è invaso da leggi ad personam si fa fatica a discutere d'altro».