18 marzo 2025
Aggiornato 20:00
Religione & Società

«Il mondo è prigioniero del suo egoismo»

Durante la veglia a San Pietro l'appello a «svegliarsi» rimettendo Dio al centro. Dio ha la massima priorità su tutto»

CITTÀ DEL VATICANO - Basta egoismi. Il Natale sia occasione per riscoprire il «Dio presente in mezzo a noi» e la generosità verso gli altri. Messa di Papa Benedetto XVI della vigilia di Natale nel segno della riscoperta del senso vero della festività natalizia.

IL SENSO DELLA NATIVITÀ - In una Basilica di San Pietro colma di fedeli (la prefettura vaticana ha detto di aver diffuso 10mila biglietti), il Papa ha celebrato il Natale 2009, per la prima volta iniziando la veglia alle 22 anziché a mezzanotte. E si sofferma sul senso pieno della natività. «Il Signore è presente - ha detto - non è più il Dio distante». «Egli è entrato nel mondo». Da qui l'invito del Pontefice: «Dobbiamo svegliarci perché il messaggio arrivi fino a noi. Dobbiamo diventare persone veramente vigilanti. Svegliarsi significa uscire da un mondo particolare dell'io ed entrare nella realtà comune, nella verità che sola ci unisce tutti. Il conflitto nel mondo, l'inconciliabilità reciproca, derivano dal fatto che siamo rinchiusi nei nostri propri interessi e nelle opinioni personali, nel nostro proprio minuscolo mondo privato. L'egoismo, quello del gruppo come quello del singolo - ha affermato Benedetto XVI - ci tiene prigionieri dei nostri interessi e desideri, che contrastano con la verità e ci dividono gli uni dagli altri».

«DIO HA LA MASSIMA PRIORITÀ» - Il Papa ha invitato nuovamente a «svegliarsi» anche se «la maggioranza degli uomini non considera prioritarie le cose di Dio. Nella stragrande maggioranza, siamo ben disposti a rimandarle. Prima di tutto - ha detto - si fa ciò che qui ed ora appare urgente. Nell'elenco delle priorità Dio si trova spesso quasi all'ultimo posto. Questo - si pensa - si potrà fare sempre. Il Vangelo ci dice: Dio ha la massima priorità. Se qualcosa nella nostra vita merita fretta senza indugio - ha ribadito Ratzinger - ciò è, allora, soltanto la causa di Dio».