23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Religione & Società

Papa: la crisi ecologica è crisi morale

«Rivedere il modello di sviluppo. Cambiare gli stili di vita, serve sobrietà e solidarietà»

CITTÀ DEL VATICANO - «Appare sempre più chiaramente che il tema del degrado ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi, gli stili di vita e i modelli di consumo e di produzione attualmente dominanti, spesso insostenibili dal punto di vista sociale, ambientale e finanche economico»: è a partire da questa considerazione che il Papa sottolinea il nesso tra «crisi ecologica» e «crisi morale» e fa appello, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace che si celebrerà il prossimo primo gennaio, ad una revisione del modello di sviluppo invalso.

«RIVEDERE I MODELLI DI SVILUPPO» - «Saggio - scrive Benedetto XVI nel messaggio diffuso oggi dalla sala stampa vaticana - è operare una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, nonché riflettere sul senso dell'economia e dei suoi fini, per correggerne le disfunzioni e le distorsioni. Lo esige lo stato di salute ecologica del pianeta; lo richiede anche e soprattutto la crisi culturale e morale dell'uomo, i cui sintomi sono da tempo evidenti in ogni parte del mondo. L'umanità ha bisogno di un profondo rinnovamento culturale; ha bisogno di riscoprire quei valori che costituiscono il solido fondamento su cui costruire un futuro migliore per tutti. Le situazioni di crisi, che attualmente sta attraversando - siano esse di carattere economico, alimentare, ambientale o sociale -, sono, in fondo, anche crisi morali collegate tra di loro», afferma Ratzinger. «Esse obbligano a riprogettare il comune cammino degli uomini. Obbligano, in particolare, a un modo di vivere improntato alla sobrietà e alla solidarietà, con nuove regole e forme di impegno, puntando con fiducia e coraggio sulle esperienze positive compiute e rigettando con decisione quelle negative. Solo così l'attuale crisi diventa occasione di discernimento e di nuova progettualità».