L'Anm risponde al Premier: per fortuna c'è la Costituzione...
«La Magistratura non accetta classificazioni e inquadamenti. Gli interventi in tribune europee mettono a rischio l'immagine dell'Italia?»
ROMA - «Per fortuna di tutti l'ordinamento italiano e la Costituzione vigente prevedono organi di garanzia e il controllo dell'operato di qualsiasi potere e ordine, magistratura compresa». I vertici dell'Associazione nazionale magistrati replicano al nuovo attacco venuto dal presidente del Consiglio.
«Ovviamente - affermano in una nota congiunta il presidente dell'Anm Luca Palamara, il segretario Giuseppe Cascini, il vicepresidente Gioacchino Natoli - la Corte costituzionale, come in ogni Paese del mondo che ne preveda l'esistenza, giudica le leggi approvate dalle maggioranze parlamentari, di qualsiasi colore e orientamento politico. E la Costituzione, come spiega qualsiasi manuale di Educazione civica, la colloca tra gli organi di garanzia e non tra le articolazioni della magistratura».
«NON ACCETTIAMO CLASSIFICAZIONI» - «La magistratura italiana - sottolinea ancora l'Anm - non accetta classificazioni e inquadramenti forzati, che di volta in volta la colorerebbero di rosso o di nero, a seconda dei destinatari delle indagini; e di colore opposto quando assolve». Certo, ammettono i vertici del 'sindacato delle toghe', «non nascondiamo la nostra preoccupazione di fronte ad annunci di riforme costituzionali che sembrano piuttosto stravolgimenti dell'attuale sistema democratico». «Ma, sempre grazie alla Costituzione vigente, sappiamo - aggiungono - che ogni modifica richiede un lungo iter, larghe maggioranze e, eventualmente, l'interpello del popolo italiano. Perciò continuiamo ad operare serenamente».
L'IMMAGINE DEL PAESE - I vertici dell'Anm non contestano solo il merito delle accuse, ma anche la sede dalla quale sono state pronunciate. Dicono Palamara, Natoli e Cascini: «Non spetta alla magistratura chiedersi - ma ci farebbe piacere conoscere la risposta dagli esperti di comunicazione e dai sondaggisti - se l'immagine del Paese all'estero, e la corretta conoscenza del sistema giudiziario italiano e dei suoi organi di garanzia siano messi a repentaglio più dalle sentenze delle Corti d'assise, dalle indagini e dai libri sulla mafia, o piuttosto da interventi pronunciati da tribune europee, che in un colpo solo mettono in dubbio la legittimazione e l'indipendenza del presidente della Repubblica, della Corte costituzionale, dell'intero ordine giudiziario».
- 10/12/2016 Berlusconi sul libro di Friedman: «Non lo leggete, è un imbroglio»
- 29/09/2016 Silvio Berlusconi: tutto ciò che la sinistra voleva essere, e tutto ciò che la destra temeva di diventare
- 01/07/2016 La longa manus di Deutsche Bank sulla caduta del governo Berlusconi
- 28/10/2014 S&P e Fitch hanno complottato contro Berlusconi