29 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Salute. SLA

Oltre 60 malati di Sla pronti a riprendere sciopero fame

Da Governo mancate risposte, continua la protesta

ROMA - Oltre 60 malati di Sla, sclerosi laterale amiotrofica e 150 familiari sono pronti a riprendere lo sciopero della fame in segno di protesta contro le mancate risposte del ministero della Salute alle istanze e proposte concrete della comunità dei malati di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Il 4 novembre scorso Salvatore Usala, Giorgio Pinna, Mauro Serra e Claudio Sabelli hanno iniziato lo sciopero della fame, poi sospeso dopo un incontro con il vice ministro alla Salute Ferruccio Fazio, ma oggi la protesta si estende ad oltre 50 malati e 150 familiari.

Il 12 novembre l'incontro con Fazio e la promessa di ratificare, entro cinque giorni, i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), oltre all'impegno di concertare la più appropriata azione di Governo con i ministri Sacconi e Tremonti. «Le istanze rappresentate al ministero del Welfare - spiega Mauro Pichezzi, presidente di Viva la Vita Onlus - non hanno avuto alcuna risposta concreta. Far passare un mese in un assordante silenzio significa lasciare nell'incertezza e nella disperazione migliaia di famiglie».

Alle sue parole seguono quelle di Salvatore Usala, il malato di Sla in stadio avanzato di Monserrato, in provincia di Cagliari, che ha promosso l'iniziativa: «Noi non abbiamo paura, niente più ci spaventa, men che meno la morte. Ci vogliono risposte immediate, può darsi che passeremmo un pessimo Natale ma un Governo degno di questo nome deve ascoltare i bisogni ed agire». Hanno aderito alla protesta oltre 200 persone da tutta Italia, tra cui 50 malati di Sla, e «sono pronti ad affiancarmi finché non ci sarà una risposta concreta: non ci accontenteremo più di facili promesse». (segue)