Papa: Teologia «liberazione» portò divisione, ribellione, anarchia
«Ancora oggi ci possono essere persone attratte da quella dottrina»
CITTÀ DEL VATICANO - Il Papa ha denunciato il rischio che la teologia della liberazione eserciti ancora un'attrazione in Sud America e, ricevendo stamane in Vaticano un gruppo di vescovi brasiliani, ha denunciato «la ribellione, la divisione, il dissenso, l'offesa, l'anarchia» che l'interpretazione marxista del cristianesimo ha provocato in passato.
Benedetto XVI ha ricordato la recente ricorrenza del venticinquesimo anniversario dell'istruzione Libertatis nuntius della Congregazione per la Dottrina della fede su alcuni aspetti della teologia della liberazione. Un documento, ha rammentato ai vescovi brasiliani in visita ad limita apostolorum, che sottolineava «il rischio che comportava l'assunzione acritica, fatta da alcuni teologi di tesi e metodologie provenienti dal marxismo». Ricordando «la ribellione, la divisione, il dissenso, l'offesa, l'anarchia» che provocò quel movimento, il Papa ha aggiunto che esso ha creato «grande sofferenza e una grave perdita di forze vive» nella Chiesa. Dal Papa l'invito, dunque, a quanti si sentano «attratti, coinvolti e toccati nel proprio intimo da certi principi ingannevoli della teologia della liberazione» a confrontarsi «nuovamente» con quel documento dottrinale.
La «regola suprema» della fede della Chiesa, ha detto Ratzinger, «le proviene dall'unità che lo Spirito ha posto tra la Sacra Tradizione, la Sacra Scrittura e il Magistero della Chiesa in una reciprocità tale per cui i tre non possono sussistere in maniera indipendente».
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