3 maggio 2024
Aggiornato 00:30
La sentenza per l'omicidio di Meredith

Amanda condannata a 26 anni e Raffaele a 25 anni

La ragazza americana condannata anche per reato di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba

PERUGIA - La corte d'assise di Perugia ha condannato Amanda Knox a 26 anni di carcere e Raffaele Sollecito a 25 anni per l'omicidio di Meredith Kercher. La ragazza americana è stata condannata anche per il reato di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba. Per questo reato dovrà risarcire il musicista congolese con 40 mila euro. Il risarcimento per la proprietaria della casa di via della Pergola è stato fissato in 25 mila euro.

I FATTI - La studentessa inglese Meredith Kercher, giunta con un programma Erasmus a Perugia, è stata uccisa la notte dell'1 novembre 2007 nella casa che aveva in affitto nel capoluogo umbro in via della Pergola. Per la sua morte vengono da subito sospettati Patrick Lumumba, proprietario dei un locale della città, Raffaele Sollecito e Amanda Knox (lei americana originaria di Seattle, entrambi studenti amici di Meredith) e Rudy Hermann Guédé, giovane della Costa d'Avorio conoscente della vittima.

Le responsabilità di Lumumba, accusato da Amanda Knox, si sono dimostrate infondate, mentre Sollecito, Amanda e Guede vengono arrestati. L'ivoriano, preso dopo una fuga in Germania, è stato estradato in Italia: come da richiesta dei suoi avvocati ha ottenuto dal gup di Perugia la concessione del rito abbreviato di giudizio ed il 28 ottobre 2008 il giudice lo ha condannato a 30 anni di carcere dopo il processo in primo grado con rito abbreviato.

GUEDE - Per l'ivoriano, già condannato in primo grado dal gup Paolo Micheli, il 18 novembre scorso è iniziato il processo d'appello e il procuratore generale ha chiesto di confermare i 30 di reclusione. Per quanto riguarda i due ex fidanzatini, Amanda e Raffaele, il 21 novembre i pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi avevano chiesto la massima pena, l'ergastolo, perchè ritenuti colpevoli di avere ucciso in concorso tra loro Metz, insieme a Rudy Guede.

LE REAZIONI - Prima il tremore in tutto il corpo, poi piccoli e disperati singhiozzi fino a delle urle vere e proprie. E' stata questa la reazione di Amanda Knox alla lettura della sentenza di condanna della Corte da Assise. Raffaele Sollecito invece è rimasto impassibile, nessun pianto e nessuna rivendicazione fatta in aula. Si è fatto rassicurare dai suoi avvocati sulla sentenza che lascerebbe ampi spazi di manovra in sede di appello. Difficoltà anche per i genitori della ragazza americana: fischiati da una piccola folla mentre venivano accompagnati nel suo albergo. Sconcerto nella comunità americana a Perugia che è stata vicina ad Amanda fino alla sentenza.