20 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Rizzo Nervo protesta: è grave

No B Day, la RAI dice no alla diretta del Tg3

Lesi poteri e autonomia del direttore, violato ruolo servizio pubblico. Di Pietro accusa: «Colpa del Pd»

ROMA - Il no della Rai alla richiesta della neodirettore Bianca Berlinguer di trasmettere sabato diretta e approfondimenti da Roma della manifestazione «No B Day» e la decisione di offrirla solo su Rainews 24 suscita una vibrata protesta da parte del consigliere di viale Mazzini Nino Rizzo Nervo che considera «molto grave» la decisione del direttore generale Rai Mauro Masi e sollecita una chiara presa di posizione da parte del nuovo direttore di Raitre Antonio Di Bella.

IL RUOLO DEL SERVIZIO PUBBLICO - «La decisione di negare al TG3 la possibilità di realizzare un approfondimento con dirette dalla piazza sulla manifestazione di sabato prossimo, la prima in Italia organizzata dalla Rete - denuncia Rizzo Nervo- è molto grave e lede i poteri e l'autonomia del direttore di testata. Spero che la direzione generale torni sui suoi passi e che anche il nuovo direttore di Rai3, al quale spettano le decisioni sul «suo» palinsesto, appoggi con convinzione e determinazione la richiesta di Bianca Berlinguer. Compito del servizio pubblico è raccontare il paese e la diretta, che ha caratterizzato in questi anni l'informazione sulla Terza rete, è lo strumento principe che rende unico il racconto televisivo. Affermare che sarà gestita da Rainews24 è una grande ipocrisia perché Rainews oggi è vista in chiaro dal 30% della popolazione italiana».

«L'obbligo per il servizio pubblico di rispettare il pluralismo - afferma ancora il consigliere Rai di area di centrosinistra- non significa avere attenzione soltanto per le iniziative dei partiti politici ma anche garantire una rappresentazione adeguata ai movimenti espressione della società civile. Vi è inoltre un motivo in più per giustificare la diretta di sabato: è la prima volta infatti che si annuncia una grande manifestazione organizzata dal cosiddetto popolo del web».

DI PIETRO - Antonio Di Pietro accusa il Partito democratico per la decisione della Rai: «Se la dirigenza del Pd avesse accettato di metterci la faccia, oggi la Rai non avrebbe avuto il coraggio di dire no alla diretta. Lancio un ramoscello d'ulivo ai dirigenti assenti per ripensarci», ha aggiunto il leader di Italia dei valori. «Farà più rumore la loro assenza che l'umiltà di chi sta in seconda fila. Ci appelliamo alla presidenza della Rai e alla commissione di Vigilanza per un ripensamento, altrimenti sarà la prova che il servizio pubblico segue due pesi e due misure».

BERSANI - Pronta la replica del segretario Pd, Pier Luigi Bersani: «Se qualcuno mette il cappello» sulla manifestazione «fa un danno all'autonomia dei movimenti e alla speranza che loro siano un presidio alla difesa dei valori costituzionali. Il Pd non è tentennante», ha aggiunto Bersani. «È rispettoso e in ogni caso, pur nel rispetto dell'autonomia dei movimenti, tanti nostri elettori e dirigenti saranno in piazza».