Fini: «Al centro dell'azione politica ci sia la dignità umana»
«Senza distinzione di sesso, razza, religione»
TRIESTE - Gianfranco Fini insiste: «Al centro dell'azione politica non ci può che essere la dignità umana e questo deve avvenire senza nessuna distinzione di sesso, razza e religione e opinioni». Questo il passaggio finale dell'intervento del presidente della Camera all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Trieste.
COSTITUZIONE SI EVOLVA - Dopo le polemiche scoppiate sabato scorso per l'epiteto «stronzo» affibbiato a chi non rispetta gli immigrati, Fini è tornato oggi sul tema spiegando che la convivenza degli stranieri è «uno scenario» che dovrà «inevitabilmente» essere affrontato in futuro e in questo quadro «la nostra Costituzione è chiamata ad evolversi». Bisognerà riflettere sui processi per inquadrare in una nuova concezione giuridica i diritti politici di chi «non è ancora cittadino».
PRIMA I DOVERI - Il presidente della Camera accenna alla «forti divergenze che si registrano tra le forze politiche sul tema» ma osserva: «E' doveroso, prima ancora che necessario, richiedere a coloro che vivono fra noi, e non sono ancora cittadini italiani, l'adempimento di tutti i doveri che la legge e la Costituzione prescrivono». Ovvero «quegli obblighi di rispetto e solidarietà cui essi stessi hanno pieno diritto in quanto persona, al di là di essere o meno cittadini».