Fini: «No a liste etniche per voto amministrativo»
«Arretrato culturalmente chi pensa voterebbero tutti a sinistra»
ROMA - Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ribadisce la sua convinzione che dare agli immigrati la possibilità di votare ed essere eletti alle elezioni amministrative è parte di una politica di integrazione ma si dice contrario all'ipotesi che si creino liste di tipo etnico. Intervenendo alla conferenza sui diritti umani in Campidoglio Fini si è detto convinto che «la partecipazione alle elezioni da parte degli immigrati favorisce la loro integrazione ma attenzione a non pensare a liste etnico-culturali o legati alla provenienza geografica perchè così si riproporrebbe un modello multietnico che è già fallito altrove».
ARRETRATEZZA CULTURALE - Rivolgendosi ai tanti stranieri presenti nella Sala della Protomoteca del Campidoglio Fini ha detto loro: «Non dovete candidarvi in quanto filippini o magrebini ma come stranieri che vivono in Italia e ne vogliono diventare cittadini. Sarete di destra o di sinistra, oppure sarà l'opposto dell'integrazione». Quindi la terza carica dello Stato ha respinto le critiche al diritto di voto amministrativo per gli immigrati: «Come si può dire che non conviene perchè votano tutti per la sinistra? Voteranno per chi vorranno, questa idea è sinonimo di arretratezza culturale.
A meno che qualcuno pensi che garantire i diritti civili sia prerogativa di una sola parte politica in Italia. Se c'è una falsità e una assurdità nel nostro Paese - ha concluso - è dire che la sinistra è contro i respingimenti e la destra a favore, deve essere il confronto tra le idee e non tra le ideologie o i gruppi etnico-linguistici».