26 aprile 2024
Aggiornato 21:30
«Oggi esisten un'emergenza educativa»

Il Papa a Brescia sulle orme di Paolo VI

Ratzinger ricorda Concilio e '68 e guarda a sfide odierne Chiesa

BRESCIA - Fu Paolo VI a nominarlo arcivescovo di Monaco, fu lui a crearlo cardinale, e oggi Benedetto XVI rende onore al suo predecessore nel corso di una giornata passata nel Bresciano, dove Montini (1897-1978) nacque e crebbe prima di divenire ufficiale vaticano, arcivescovo di Milano e, nel 1963, successore di Pietro.

Benedetto XVI confida «affetto e devozione» per Paolo VI, ma trae dal suo insegnamento contestato dai «movimenti culturali allora dominanti» molto più che un amarcord personale o un'evocazione agiografica. E ripropone il suo insegnamento per rileggere il passato - a partire dal Concilio vaticano II - e affrontare le sfide attuali, dall'«oblio di Dio» alla «emergenza educativa».

Benedetto XVI arriva a Brescia, poco prima delle 9. 30 di ieri, accompagnato, sull'aereo di Stato, dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, 'gentiluomo di Sua Santità' e trait-d'union tra Palazzo Chigi e il Palazzo apostolico. Ad attenderlo, sotto una pioggia fine che non si interrompe quasi mai, 50mila fedeli. Lo accolgono il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni, la «bresciana» ministra Maria Stella Gelmini, i vescovi di Milano e Brescia, Tettamanzi e Monari.

A Brescia Benedetto XVI fa una breve sosta di fronte alla stele di piazza della Loggia che ricorda le vittime della strage di matrice fascista del 1974. A metà mattina dice messa nella centrale piazza Paolo VI. Qui, nel gruppo di persone salite sull'altare per l'offertorio, si intrattiene brevemente anche con tre operai di aziende bresciane pesantemente colpite dalla recente crisi economica (Tessival, Ideal Standard, Brandt Italia). Nel pomeriggio si sposta a Concesio, paese natale di Montini, dove inaugura il nuovo centro Paolo VI e visita la chiesetta dove egli fu battezzato.