20 aprile 2024
Aggiornato 13:00

Papa: «Paolo VI fu isolato e avversato da cultura del tempo»

Condusse Chiesa senza tentennamenti, ma no a agiografia

BRESCIA - Paolo VI fu «più di qualche volta avversato e isolato» dai «movimenti culturali» dominanti alla sua epoca: lo ricorda così Benedetto XVI che, nel corso di una giornata nel bresciano dedicata al suo predecessore, sottolinea come Montini abbia condotto la Chiesa, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, «senza tentennamenti», e invita a rivalutarne la figura senza finalità agiografiche.

«Maestro di vita e coraggioso testimone di speranza è stato questo mio venerato Predecessore, non sempre capito, anzi più di qualche volta avversato e isolato da movimenti culturali allora dominanti», ha detto il Papa inaugurando la nuova sede dell'istituto Paolo VI a Concesio. «Ma, solido anche se fragile fisicamente, ha condotto senza tentennamenti la Chiesa; non ha perso mai la fiducia nei giovani, rinnovando loro, e non solo a loro, l`invito a fidarsi di Cristo e a seguirlo sulla strada del Vangelo». Benedetto XVI ha invitato a «porre sempre più in luce la personalità e la dottrina di questo grande Pontefice, non tanto dal punto di vista agiografico e celebrativo, quanto piuttosto - e questo è stato giustamente rimarcato - nel segno della ricerca scientifica, per offrire un apporto alla conoscenza della verità e alla comprensione della storia della Chiesa e dei Pontefici del secolo XX».

Ratzinger, che è stato nominato arcivescovo di Monaco e creato cardinale da Paolo VI e ne ha ricordato il legame di «affetto e devozione» che lo legava a Montini, ha presieduto la cerimonia di assegnazione del premio internazionale Paolo VI, assegnato quest`anno alla collana francese 'Sources Chrétiennes', fondata da due teologi gesuiti che, come lui, parteciparono al Concilio vaticano II, Henri De Lubac e Jean Danielou.